Carabinieri uccisi, i pm: "È strage". Irrompe la Salis: è colpa della politica

L'europarlamentare Avs difende i fratelli Ramponi che hanno fatto saltare in aria il casolare: "È stato negato loro un diritto"

Carabinieri uccisi, i pm: "È strage". Irrompe la Salis: è colpa della politica
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Per i tre carabinieri uccisi a Castel d'Azzano (Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, il più giovane, che aveva solo 36 anni) domani verranno celebrati i funerali di Stato a Padova, nella basilica di Santa Giustina di Prato della Valle. In questi giorni il Paese si è raccolto attorno ai tre servitori dello Stato uccisi nel compimento del proprio dovere mentre sgomberavano un casolare. Invece Ilaria Salis, che non ha dedicato loro nemmeno un pensiero, ha pubblicizzato sui social, il giorno dopo la strage, un incontro organizzato al Parlamento europeo per "confrontarsi e fare rete a livello europeo, con l'obiettivo di far avanzare, con gli strumenti che abbiamo a disposizione, la causa per il diritto all'abitare".

Ma soprattutto, scrive Salis, "la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d'Azzano" dove, scrive l'europarlamentare, "alla radice di quei gesti disperati e terribili c'è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione". L'europarlamentare accomuna il suicidio di un uomo disperato con una strage di carabinieri compiuta, secondo gli inquirenti, con molotov e bombole di gas aperte sparpagliate per la casa per saturare l'ambiente, tanto che i pm contesteranno loro il reato di strage.

"Se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi - è il pensiero di Salis - dovrà considerarsi corresponsabile, insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo, di ciò che di orribile accade. E dovrà assumersene la responsabilità politica". Queste parole hanno scatenato aspre polemiche sull'europarlamentare di sinistra, anche da chi le ha dato il voto un anno fa. "Lei rappresenta l'Italia, lo Stato, a prescindere dal colore politico, per cui la sua parte è vicino alle famiglie di questi carabinieri", le fa notare un utente tra i tanti.

C'è tanta rabbia per quanto accaduto ai carabinieri e Luca Zaia, governatore del Veneto profondamente colpito dall'accaduto, ha sottolineato che "davanti a tre morti e così tanti feriti non ci deve essere clemenza". Il presidente della Regione ha anche proclamato tre giorni di lutto regionale per onorare la memoria dei militari. Al loro funerale previsto per domani alle 16 parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quando ieri mattina il vicepremier Antonio Tajani ha ricordato in Parlamento il sacrificio dei tre militari, tutti i presenti di ogni schieramento politico si sono alzati per un lungo applauso a loro dedicato. "Non posso non pensare con profonda commozione ai tre giovani carabinieri scomparsi ieri mentre compivano una missione delicata", ha detto Tajani, con evidente commozione.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha voluto portare un saluto personale a Domenico Martella, 25 anni, del quarto battaglione Carabinieri Veneto, ricoverato all'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. Questa vicenda va al di là di qualsiasi ragionevolezza, ha commentato Fontana.

Questi sono anche i giorni in cui si apre la campagna elettorale in Veneto per le prossime elezioni regionali e la Lega ha voluto omaggiare le vittime di Castel d'Azzano con un minuto di silenzio al Gran Teatro Geox di Padova.

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