Cronache

Taranto, lesioni aggravate e agenti aggrediti: gambiano denunciato

Una semplice denuncia a piede libero per il 30enne che, completamente ubriaco, ha terrorizzato la figlia del titolare di un negozio e quindi aggredito i genitori della stessa, intervenuti in difesa della 18enne

Taranto, lesioni aggravate e agenti aggrediti: gambiano denunciato

In evidente stato di alterazione psico-fisica, ha intimorito la figlia del titolare di un negozio di via Berardi a Taranto, con la quale aveva avuto una accesa discussione, e poi colpito con un bastone i genitori della 18enne, intervenuti in difesa della figlia e coi quali era nata una colluttazione.

Protagonista in negativo della vicenda un gambiano di 30 anni il quale, al momento dell'arrivo sul posto di una pattuglia della polizia di Stato, ha anche opposto una strenua resistenza alle fasi di identificazione ed arresto.

I fatti si sono verificati in via Angelo Berardi, dove gli uomini della questura di Taranto si erano precipitati dopo aver ricevuto numerose segnalazioni per una rissa in corso in mezzo alla strada. Al loro arrivo sul posto, anche grazie alle indicazioni dei testimoni, i poliziotti hanno trovato l'africano in forte stato confusionale. Quest'ultimo, che stringeva il manico di una scopa tra le mani, stava camminando lungo un marciapiede a torso nudo e presentava evidenti escoriazioni sul petto, dalle quali perdeva del sangue.

Apparso fin da subito ostile nei confronti degli agenti, il 30enne ha prima rifiutato di consegnare i documenti e di fornire le proprie generalità, e si è quindi rivoltato contro di essi mentre cercavano di fermarlo per farlo salire a bordo della "pantera".

Con grande fatica e con qualche rischio gli uomini in divisa sono riusciti a condurre il facinoroso in questura per effettuare delle verifiche nei suoi confronti.

Grazie al racconto dei numerosi testimoni presenti in quegli attimi concitati è stato possibile ricostruire l'intera vicenda. Completamente ubriaco, il gambiano aveva avuto un alterco con la giovane figlia del titolare di un negozio la quale, intimorita dalla reazione del 30enne, aveva chiesto l'aiuto di entrambi i genitori.

Il padre e la madre della 18enne sono quindi intervenuti contro lo straniero, dando luogo ad una colluttazione, durante la quale l'extracomunitario era riuscito ad impossessarsi del manico di una scopa, col quale aveva colpito e ferito alle braccia l'uomo.

Per il gambiano arriva una semplice denuncia a piede libero per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, ma gli inutili rischi corsi dagli agenti durante le operazioni di fermo hanno causato la reazione del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che chiede maggiori garanzie.

"Il taser avrebbe permesso di fermare subito quell’uomo riducendo del tutto il contatto fisico, senza rischi dunque, sia per gli operatori che per il soggetto stesso", sottolinea il segretario provinciale Arnaldo Di Michele, come riportato da "Cronache Tarantine". "Lo chiediamo a gran voce, visto che a Taranto iniziano a succedere le cose che oramai succedono su tutte le strade d’Italia. I colleghi sono stati molto bravi e professionali", aggiunge ancora, "ma situazioni del genere non sono per nulla facili da gestire. Per questo motivo chiediamo da sempre idonee garanzie funzionali affinché noi poliziotti possiamo operare su strada in maniera sicura garantendo la maggiore efficacia del nostro servizio. Oltre al taser chiediamo anche telecamere su divise, auto di servizio e celle di sicurezza, per operare in trasparenza, documentare ogni secondo del nostro intervento senza prestare la spalla a denunce false e strumentali.

Siamo nel giusto e vogliamo metterci la faccia", ribadisce ancora Di Michele.

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