Terremoto a Ischia, polemica sulle case: "Non si può morire così"

Bufera sull'abusivismo: "Cemento impoverito e terreni friabili. Vittime e macerie allucinanti per un sisma di questa intensità"

Terremoto a Ischia, polemica sulle case: "Non si può morire così"

"In Italia si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione". Montano le polemiche e le reazioni indignate dopo il sisma di magnitudo 4.0 che ha colpito l'isola di Ischia provocando 2 morti, 39 feriti e il crollo di decine di case. Vittime e macerie che geologi, ingegneri e urbanisti definiscono "allucinanti" per un terremoto dall'intensità non elevata, che non avrebbe dovuto provocare una simile devastazione. Una condanna senza mezzi termini è quella dell'urbanista Sandro Simoncini, per cui "al netto delle peculiarità geologiche di quel territorio, che rendono il sottosuolo particolarmente fragile, non si può non rimarcare come l'isola nel corso dei decenni sia stata sottoposta a una sistematica speculazione edilizia". "Si è costruito anche là dove leggi e buon senso non lo avrebbero permesso", spiega il docente alla Sapienza di Roma e presidente di Sogeea, "utilizzando materiali e tecniche di scarsa qualità e senza prevedere alcun accorgimento antisismico".

Una dura presa di posizione è arrivata anche dall'ex procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara, che in un'intervista al Corriere della Sera punta il dito contro la scarsa qualità delle costruzioni parlando di cemento impoverito e terreni friabili. "In molti casi è stato accertato che viene utilizzato cemento impoverito", spiega l'ex pm, che è stato coordinatore della sezione tutela del territorio della Procura partenopea. "Noi avevamo lanciato l'allarme sul rischio di crolli anche in caso di scosse non particolarmente fort. Purtroppo quello che denunciavamo è successo ieri sera". De Chiara avverte che "le costruzioni degli ultimi anni sono in gran parte fuori legge" ricordando che "alcuni anni fa ci fu un grosso temporale proprio a Casamicciola che provocò una frana e la morte di alcune persone. Anche in quel caso per il mancato rispetto della legge".

Molte delle costruzioni crollate o danneggiate dal sisma di ieri sera sono state realizzate "con materiali scadenti, fatte con tecnologie di costruzione che non rispondono ad alcuna normativa vigente". Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa tenuto a Ischia pochi minuti fa. "Ritengo che per questo siano crollate o rimaste gravemente danneggiate", ha aggiunto Borrelli, riferendo di aver notato questa situazione nel corso di un sopralluogo nel centro dell'area interessata dai crolli.

Poche ore dopo la scossa che alle 20.57 di lunedì ha colpito le isole flegree, anche il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Francesco Peduto, è intervenuto definendo "allucinante" il fatto "che si continui a morire per terremoti di questa entità". Quello che lascia più interdetti, ha detto il presidente Cng "è la mancanza di atti concreti per la prevenzione". "Il governo e il parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby", insiste Peduto. Gli fa eco il presidente dei geologi della Campania sottolineando che "non è normale che un terremoto 4.0 determini crolli di edifici ed evacuazioni di ospedali" e indica tra le cause "costruzioni fatiscenti, abusive e realizzate senza alcuna verifica sismica". Di "omicidio edilizio" parla il presidente del Consorzio nazionale ricostruzione ecologica, Claudio Del Medico Fasano, per cui la tragedia di Casamicciola è "l'ennesima dimostrazione dell'assoluta inconsistenza delle teorie riferite alle costruzioni antisismiche proposti da progettisti, distributori e imprese senza scrupoli".

Respingono tutte le accuse i sindaci dell'isola di Ischia, che in una nota "deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli" e negano l'esistenza di "connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio".

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