Cronache

"Come incendiare palazzi". Così l'egiziano addestrava jihadisti a Roma

Un egiziano di 37 anni, residente a Roma, è stato arrestato con l'accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. Addestrava gli adepti su Telegram

"Come incendiare palazzi e foreste". Così l'egiziano addestrava jihadisti a Roma

Un egiziano di 37 anni è stato arrestato con l'ipotesi di reato per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale e addestramento con finalità di terrorismo. L'uomo, residente con la famiglia a Roma, addestrava gli adepti sul web mediante video e chat su Telegram. Tra i filmati recuperati dagli inquirenti, ce n'è uno rivolto ai lupi solitari e jihadisti piromani che vengono "sensibilizzati a utilizzare armi non convenzionali per commettere attentati in altri Paesi, ad esempio incendiando foreste e palazzi, in quanto tali azioni sarebbero maggiormente letali rispetto alla realizzazione di un attentato classico", si legge nel testo dell'ordinanza emessa nei confronti dello straniero dal gip del tribunale di Roma.

Le indagini

Le indagini condotte dai Ros hanno permesso di individiduare l'egiziano durante la fase di radicalizzazione prima, cioè, che mettesse in atto eventuali attentati. L'uomo, in Italia dal 2003 e dotato di regolare permesso di soggiorno, vive a Roma ed è perfettamente integrato nel tessuto sociale capitolino occupandosi della vendita di frutta e della riparazione di impianti domestici. Gli accertamenti condotti dal nucleo operativo speciale dei carabinieri hanno permesso di accertare che il 37enne svolgeva una vera e propria attività di propaganda sul web addestrando gli adepti mediante video ricevuti dal canale ufficiale di Daesh. Per questo motivo gli investigatori ritengono che fosse un referente a Roma per gli estremisti islamici.

Il "manuale" per fabbricare gli esplosivi

In una cartella sul telefono del 37enne, gli investigatori hanno individuato un "manuale" dal titolo "L'enciclopedia degli esplosivi - La distruzione della Croce". Trattasi di un vademecum per fabbricare ordigni esplosivi: dal reperimento dei materiali fino all'utilizzo e conservazione. Il documento fa riferimento alla "composizione degli esplosivi, la loro suddivisione in base all'efficacia e alla potenza, le diverse tipologie di esplosioni - si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Roma nell'ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco - le conseguenze provocate dalla detonazione, le misure di sicurezza da adottare nel trattare tale materiale, la preparazione ed il reperimento delle sostanze da utilizzare". Tra i file trovati anche alcuni video di propaganda dello Stato Islamico: uno immortala il giuramento di fedeltà ad Abu Ibrahim Al Hashimi Al Qurashy, già leader dell'organizzazione, da parte di gruppi jihadisti armati e una nota infografica sul bilancio delle azioni compiute dai miliziani presenti in Siria nel trimestre marzoe maggio 2020.

Nel corso delle verifiche sullo smartphone dell'indagato è emerso anche un filmato in inglese edito da Al Hayat Media Center nel luglio 2020, rivolto ai lupi solitari e jihadisti piromani.

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