Cronache

Titanic urtato anche negli abissi, colpito da un sottomarino durante un tour: ora è battaglia legale

L'estate scorsa, un sommergibile turistico ha urtato cioè che resta della nave affondata nel 1912. A sei mesi dall'incidente, ora si cerca di stabilire l'entità di eventuali danni

Titanic urtato anche negli abissi, colpito da un sottomarino durante un tour: ora è battaglia legale

Si potrebbe dire che il suo destino è quello di essere colpito, anche a distanza di più di cento anni dal suo naufragio e anche sotto tanti metri d'acqua. E così, per il Titanic, negli ultimi mesi si è consumata un'altra collisione, dopo quella con l'iceberg che, nell'aprile del 1912, lo aveva fatto inabissare per sempre, che però, a differenza della prima, non ha avuto testimoni. Secondo quanto riportato da Leggo, che cita i documenti relativi a un procedimento penale in corso negli Stati Uniti e pubblicati sul Telegraph, sui fondali dell'oceano Atlantico del Nord, nel luglio del 2019 un mezzo sottomarino avrebbe urtato la celebre imbarcazione.

La dinamica dell'incidente

In base a quanto ricostruito, a 3.810 metri di profondità, l'estate scorsa, il Triton 3600 ha urtato ciò che resta del relitto della nave. Si tratta di un mezzo sottomarino da 35 milioni di dollari, noleggiato dalla Eyos Expeditions, un tour operator con sede nell'Isola di Man, che organizza viaggi avventurosi per aspiranti esploratori (ricchi) e che ha organizzato questo viaggio negli abissi dal costo di 100mila dollari. Nella missione, però, a causa delle correnti violente, il pilota del sottomarino avrebbe perso il controllo del mezzo, colpendo il Titanic sulla fiancata di dritta.

La spedizione

L'incidente, nei mesi, è passato un po' sotto silenzio, anche se ora il capo della spedizione, Rob McCallum, ha fatto sapere che i danni al Titanic sarebbero stati di lieve entità. Taciuta la disavventura negli abissi, oggi il caso è riemerso. La spedizione, però, aveva fatto rumore, perché dentro al sottomarino erano presenti anche gli scienziati della Newcastle University e si era trattato del primo contatto con il relitto della nave in circa 15anni. Al ritorno, i ricercatori avevano fatto sapere che la vasca da bagno del capitano Edward Smith era scomparsa nei meandri del relitto, sempre più deteriorato dall'erosione e dai batteri.

La battaglia legale

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l'incidente sarebbe emerso nell'ambito della battaglia legale in corso per decidere il futuro di ciò che resta della nave affondata nell'aprile del 1912.

Il mese prossimo, infatti, la Rms Titanic Inc, la società americana specializzata nel recupero di relitti e che dal 1994 è l'unica azienda legalmente autorizzata a rimuovere reperti dal sito, chiederà a un giudice di un tribunale della Virignia il permesso di recuperare dal relitto alcuni manufatti, tra i quali un telegrafo Marconi.

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