Torino, stella di David e scritta antisemita sulla porta di una casa

Fuori dalla casa di Marcello Segre è comparso il disegno, con la scritta "Jude": "Rammarico per gesti che sviliscono il valore della comunità piemontese"

Torino, stella di David e scritta antisemita sulla porta di una casa

Un'altra scritta antisemita è comparsa su una porta, accompagnata da una stella di David. Questa volta, a subire l'attacco è stato Marcello Segre, presidente dell'associazione italiana Cuore e rianimazione Lorenzo Greco onlus. Questa mattina, sulla porta della casa di Segre, in un quartiere di Torino, è stata disegnata una stella di David. Sotto, la scritta "Juede", che in tesesco significa "ebrea". Sul caso indagano la polizia scientifica e gli uomini della Digos.

Si tratterebbe di un altro episodio di antisemitismo, dopo quelli registrati negli ultimi giorni. Solo ieri, all'ingresso della casa in cui visse una donna ebrea, che venne deportata ad Auschwitz nel 1944, era stata trovata una svastica disegnata con un pennarello nero. Numerose le condanne all'episodio, che è avvenuto a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, a partire dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha manifestato "la propria vicinanza ad Arianna Szorenyi, deportata ad Auschwitz nel 1944, vittima di un grave episodio di intimidazione e intolleranza a sfondo antisemita". Sul caso era intervenuto anche Giorgia Meloni: "Il tema dell'antisemitismo è un tema reale, un tema presente, qualcosa contro cui bisogna combattere in maniera trasversale senza ambiguità- ha detto- Noi abbiamo presentato vari atti parlamentari e da diverso tempo abbiamo proposto che il Parlamento italiano approvi all'unanimità una mozione perché si possa arrivare a un voto unanime. Bisogna uscire da alcune forme di ambiguità ed essere compatti nel combattere l'antisemitismo: noi ci siamo e ci siamo sempre stati stati".

Qualche giorno prima, inoltre, sulla casa del figlio di una deportata di Mondovì, in provincia di Cuneo, era stata disegnata una stella di David, con la scritta "Jude hier" (in tedesco, "qui ci sono ebrei"). In segno di vicinanza e condanna all'atto antisemita, il vescovo aveva scritto una lettera al figlio della deportata, che ora abita in quella casa: "L'ignobile scritta sulla porta di casa è prova di come, una volta di più nei momenti di crisi (non solo economica), le menti e gli spiriti più poveri tendano a portare indietro l'orologio della Storia, riesumando le espressioni di un'intolleranza e di un'aggressività senza senso e senza limiti: quelle di chi non ha argomenti e verosimilmente reca in sé un vuoto abissale".

Quello di oggi, ai danni di Segre, è l'ultimo si una serie di episodi di antisemitismo. "Rammarico per gesti che sviliscono il valore di una comunità civile come quella piemontese, da sempre inclusiva e lontana da derive antisemite", ha commentato Segre, secondo quanto riporta il Fatto quotidiano. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Pd alla Camera, Emanuele Fiano: "Ehi, dico a voi, quattro c... sfigati che nella vita combinate poco o niente e vi esaltate a mettere stelle di Davide nella notte sulle case degli ebrei", si legge in un post su Facebook. "A voi - continua Fiano - la storia non può avere insegnato niente, perchè non la conoscete oppure ve l'hanno raccontata a spizzichi e bocconi, inventandovela di sana pianta, a voi che non sapete cosa significhi, o cosa abbia significato, essere segnati, braccati, espulsi, e poi ammazzati, non solo perchè ebrei, ma magari perchè neri, o gialli, o islamici, o cristiani, o omosessuali, oppure oppositori di un qualche regime o semplicemente liberi di pensiero, autonomi. In ogni tempo e ad ogni latitudine". Poi Fiano si rivolge anche a chi non capisce "cosa significhi libertà, perchè non avete mai provato a sentirne l'assenza, a voi che non immaginate di vivere in un tempo in cui qualcuno ha progettato la vostra estinzione, cancellazione.

A voi a cui fanno credere che il passato fosse meglio del presente e del futuro e che lì bisogna tornare". E lancia un messaggio: "Se ci provate ancora, come prima nella storia, troverete la nostra resistenza, dove nostra significa della grandissima maggioranza di questo paese. E perderete ancora".

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