Torino, la troppa burocrazia ferma la ruota panoramica

Doveva essere prtonta nel 2011, per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Poi per Expo. Invece il progetto è ancora fermo

Rendering della ruota panoramica (da La Stampa.it)
Rendering della ruota panoramica (da La Stampa.it)

Per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia a Torino, tra i vari progetti, c'era quello di una grande ruota panoramica alta settanta metri. Doveva sorgere nel parco Valentino, il più antico della capitale sabauda. Nessun turista, però, potè mai salirvi per godersi il panorama. L'idea finì nel cassetto. Ma non è stata del tutto dimenticata. Con l'arrivo di Expo 2015 si è pensato di rilanciare il progetto, trovando un'altra collocazione, per superare i vincoli posti dalla Soprintendenza dei beni culturali. Come riporta La Stampa la troppa burocrazia ha bloccato la ruota. E la società costruttrice protesta: "Bloccati da vincoli e ingiunzioni". Eppure, tra il passare degli anni e il cambio dei sindaci il progetto di regalare ai torinesi una bella ruota turistica, per ammirare il panorama e godere la bella vista della collina e del fiume Po.

A inizio 2015 il progetto finalmente sembra sbloccarsi. Arriva (finalmente) il sì del Soprintendente, ma in una versione ristretta: 45 metri di altezza anziché 70. E con un vincolo di durata: dopo un anno ssi sarebbe dovuta spostare in un altro luogo. Variazioni di non poco conto, eppure sembrava che il progetto, finalmente, potesse andare in porto. Invece niente. E l'Expo, che era il grande evento con cui si voleva abbinare il lancio della ruota, praticamente è finito. "Ci hanno chiesto un sistema di ancoraggio straordinario - spiegò la società - dal costo non indifferente che ha ritardato notevolmente i lavori". Spesa prevista, 100 mila euro in più.

Una volta completato il lavoro per il basamento, progetto ancora fermo. La nuova soprintendente non ha ancora approvato il progetto. Il Comune, intanto, pare intenzionato a proporre alla ditta costruttrice di installare la ruota in un altro posto.

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