Torna la truffa del mercurio: "Ci hanno detto di mettere soldi e oro nel frigo..."

Finiti tecnici si introducono nelle abitazioni per controllare l'acqua "contaminata da mercurio". Il racconto di una coppia di anziani che ha scoperto la truffa e messo in fuga i malviventi

Torna la truffa del mercurio: "Ci hanno detto di mettere soldi e oro nel frigo..."

Bussano alla porta, hanno un'aria professionale e dicono di dover risolvere un problema alle tubature. E con la vecchia scusa dell'acqua contaminata da mercurio cercano di raggirare gli anziani. L'ultimo episodio arriva da Affori, periferia a Nord di Milano. Vittima della truffa un'anziana coppia che però non è caduta nel tranello dei malviventi. "Verso le 9 di mattina un uomo ha suonato il campanello dicendo di essere stato incaricato dall'acquedotto - racconta al Giornale.it il signor Sergio Landini -. Poco tempo fa ho avuto dei problemi con il contatore dell'acqua e quindi mi sono fidato e l'ho fatto entrare. Poi però mi ha detto che a causa di un incidente si era rotto il tubo dell'acqua e ci era andato dentro del mercurio".

Il finito tecnico parla quindi di un problema all'acqua del rubinetto, contaminata da sostanze inquinanti. Nonostante i primi dubbi però, l'uomo viene fatto entrare nell'abitazione. In casa, insieme al 70enne c'è la moglie disabile. "L'ho accompagnato in cantina per fargli controllare il tubo dell'acqua e ho notato che si guardava in giro. Dopo un veloce sopralluogo, mi ha detto che era meglio salire in casa. Lì mi ha fatto aprire l'acqua e con una macchinetta ha rilevato il mercurio. Poi mi ha detto di non toccare l'acqua perché velenosa e che sarebbero arrivati i carabinieri con i quali la sua ditta lavora", spiega il pensionato.

Ed ecco che poco dopo suona di nuovo il campanello. Alla porta un altro giovane "tutto vestito in nero che si è presentato come carabiniere". A quel punto i due iniziano a girare per casa, sorvegliati dal 70enne e dalla moglie. "Hanno fatto finta di controllare l'acqua, poi hanno chiamato con una ricetrasmittente un terzo uomo che ha ordinato di staccare tutte le spine perché dovevano aumentare la corrente". L'idea che si tratti di una truffa si fortifica sempre più e il 70enne decide di tenere sotto controllo tutti i movimenti dei due. Fino a quando arriva la strana richiesta. "Ci hanno detto di prendere tutti i gioielli e i soldi presenti in casa e di metterli nel frigorifero", spiega il signor Landini.

In quel momento il 70enne ha capito che c'era qualcosa che non andava. "Ho cercato di assecondarli un po' altrimenti poteva finire male. Ci siamo capiti, no?", racconta l'uomo che spiega anche di aver chiesto alla moglie di dare l'allarme alle forze dell'ordine. "Nel frattempo sono andato in camera per cambiarmi. Ho tolto il pigiama e messo la tuta mimetica come quella dell'esercito italiano. Non appena sono sceso dalle scale e mi hanno visto, sono scappati".

"Credo ci fosse un terzo complice ad attenderli in macchina", continua l'uomo. Subito sul posto arrivano polizia, squadra anti-truffa e scientifica che procedono con i rilievi: i due truffatori "italiani del Nord tra i 25 e i 30 anni" hanno toccato diverse cose in casa, "le loro impronte sono ovunque".

Una truffa, quella del mercurio, che viene utilzzata da anni per ingannare anziani e persone sole. Spesso i malviventi riescono a raggirare le vittime portando via oggetti preziosi e contanti. Altre volte invece vengono scoperti, come nel caso dei coniugi Landini, e riescono a scappare facendo perdere le tracce. "Ora andrò a fare denuncia nella speranza che possa servire anche ad altre persone per non farsi fregare", conclude il 70enne.

La truffa del mercurio

I malviventi si presentano a casa delle potenziali vittime avvisando i proprietari dei rischi connessi alla dispersione nell'acqua di sostanze tossiche come il mercurio.

Per poter operare in sicurezza, senza danneggiare niente, chiedono di riporre banconote, oro e gioielli all'interno del frigorifero. La vittima viene poi fatta allontanare con una scusa e i truffatori, rimasti soli in cucina, svuotano la "cassaforte" per poi fuggire indisturbati.

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