Cronache

Porno al posto delle informazioni turistiche: scandalo ad Ariccia

Sulla colonnina digitale sono stati trasmessi video per adulti. Il sindaco: "Il sistema è stato hackerato. Ci scusiamo per l'inconveniente"

Porno al posto delle informazioni turistiche: scandalo ad Ariccia

Video a luci rosse al posto delle informazioni turistiche. È accaduto ad Ariccia (Roma) dove sul totem digitale del centro cittadino sono state trasmessi contenuti sessualmente espliciti ripresi da un noto sito web per adulti. Stando a quanto riporta il quotidiano online castellinotizie.it dietro "l'incidente hard" ci sarebbe un tentativo di hackeraggio. A confermarlo è stato anche il vicesindaco Giorgio Leopardi con una nota in cui si è scusato con i concittadini "per l'inconveniente" annunciando l'avvio di un'indagine da parte della Polizia Locale.

Il totem "a luci rosse"

Ieri mattina, un episodio increscioso ha agitato gli animi degli Ariccini (abitanti di Ariccia ndr). Sulla coloninna digitale del centro cittadino, in via del Corso, sono stati trasmessi alcuni filmati hot tra l'incredulità e la ilarità dei passanti. Nello specifico, sul totem dove di solito vengono riportate le infomazioni dell'amministrazione comunale (scadenze, orari di apertura di musei e siti archeologici) è apparsa l'homepage di un sito per adulti. Dopo la segnalazione da parte di alcuni residenti, il sistema è stato immediatamente ripristinato.

Le scuse del sindaco

Il vicesindaco di Ariccia, Giorgio Leopardi, si è scusato per l'inconveniente ricordando che anche a Velletri, lo scorso anno, si è verificata una circostanza analoga. "Ci scusiamo con i cittadini e i turisti per l’increscioso inconveniente al quale hanno dovuto assistere passeggiando sul Corso Garibaldi". La Polizia Locale sta indagando sull'accaduto nel tentativo di individuare gli autori del presunto tentativo di sabotaggio. "La Polizia Locale è prontamente intervenuta e l’amministrazione ha provveduto a sospendere il servizio.

- ha concluso Giorgio Leopardi - Dai controlli effettuati con la ditta che fornisce il servizio, al quale il CED invia i materiali da pubblicare, è emerso che il sistema è stato hackerato, si sta quindi procedendo con le indagini per rintracciare i responsabili del gesto".

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