Traffico di carburante, latitante il fratello della Cirinnà

La Guardia di Finanza è alla ricerca del fratello della sentarice Pd, madre della legge sulle unioni civili

Traffico di carburante, latitante il fratello della Cirinnà

Un decreto di latitanza. È ciò che è stato costretto a emettere il giudice per le indagini preliminari Maurizio Caivano nei confronti di Claudio Cirinnà, fratello di Monica che di mestiere fa la senatrice Pd. Ma non solo. Perché porta la sua firma il ddl sulle unioni civili che sta spaccando il Paese e il Parlamento.

Nei confronti di Claudio Cirinnà pende l'ordine di arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzato all'evasione. Un filone dell'inchiesta che aveva portato in carcere 12 persone nel giugno scorso. Il motivo? Traffico di carburante tra Italia, Germania, Austria, Romania e Repubblica Ceca. Il pm Mario Palazzi ha fatto emergere una associazione che importava benzina e la rivendeva "sottraendolo all'accertamento e al pagamento delle accise anche mediante l'utilizzo di documentazione non conforme alla normativa vigente" e di falsi attestati sulla tipologia di gasolio importato.

Nelle intercettazioni il fratello della Cirinnà era definito "il matematico" e, come scrive il Corriere, già durante le perquisizioni era risultato introvabile. La famiglia, in quell'occasione, aveva assicurato di non sapere dove si trovasse. Invece per gli investigatori il padre è "a conoscenza del fatto che vivrebbe a bordo di una imbarcazione che a volte ormeggia nel porto di Ostia".

Il gip, inoltre, aveva sottolineato il pericolo di fuga "per via delle basi e degli appoggi logistici all'estero utilizzati nel corso della sua partecipazione al sodalizio criminoso con ramificazioni in diversi Paesi".

Ora la Finanza lo sta cercando. Insomma, è latitante.

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