Cronache

Trapani, detenuto nigeriano pesta 4 agenti e li manda in ospedale

Lo straniero ha dato in escandescenze in cella per una semplice sigaretta negata: il sindacato Uspp chiede al ministro Bonafede nuove dotazioni di difesa ma soprattutto regole d'ingaggio che impediscano agli agenti di aver paura d'intervenire con decisione

Trapani, detenuto nigeriano pesta 4 agenti e li manda in ospedale

Un altro detenuto del carcere Pietro Cerulli di Trapani gli nega una sigaretta, lui dà in escandescenze e devasta la cella, poi tira una mela centrando in pieno volto un agente che tentava di riportare l'ordine, infine aggredisce altri tre colleghi di quest'ultimo, ferendoli e mandandoli al pronto soccorso.

Protagonista in negativo dell'ennesima aggressione contro gli agenti di polizia penitenziaria in servizio è un detenuto nigeriano di 20 anni, tale I.O., ora trasferito in un altro istituto di detenzione siciliano, secondo quanto riportato dalla stampa locale.

I fatti si sono svolti nella mattinata dello scorso martedì 17 dicembre. Sono all'incirca le 9:30, quando l'extracomunitario chiede una sigaretta al compagno di cella, ricevendo però da quest'ultimo una risposta negativa.

Completamente fuori controllo, il nigeriano ha iniziato ad accanirsi contro elementi di arredo e suppellettili presenti nella stanza, richiamando così l'attenzione di una guardia presente nelle vicinanze. Inutili i richiami del poliziotto, che ha cercato invano di far ragionare il 20enne il quale, per tutta risposta, ha afferrato una mela e l'ha scagliata con forza contro l'uomo in divisa, colpendolo in pieno volto.

In quel momento sono pertanto intervenuti sul posto gli altri colleghi dell'agente ferito, decisi a trasferire il facinoroso dietro le sbarre di una cella di isolamento. Per nulla intenzionato a collaborare, l'africano ha così iniziato a sferrare calci e pugni nei confronti dei poliziotti, in modo da evitare di essere catturato. Dopo una breve fuga dai suoi inseguitori nei corridoi, lo straniero è stato infine bloccato e quindi collocato nella cella a lui destinata.

Nel frattempo ben 4 agenti sono dovuti invece ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, come denunciato in un comunicato dall'Unione sindacati di Polizia penitenziaria (Uspp), nel quale si ricorda anche che non si è trattato di un episodio isolato. "Sabato scorso un altro agente al carcere di Trapani era rimasto ferito in seguito ad un pugno in faccia ricevuto da un altro detenuto. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e i nostri colleghi sono in balia ormai delle innumerevoli manifestazioni di violenza fisica della popolazione detenuta", denuncia il sindacato, come riportato da "Ofcs".

"Occorre l’inasprimento delle pene detentive per chi mette in atto aggressioni agli agenti nell’esercizio delle loro funzioni e misure drastiche di contrazione dei benefici legati alle misure alternative alla detenzione", si legge nel comunicato, in cui si chiede al ministro della giustizia d'intervenire con urgenza per "ristabilire gli equilibri all’interno delle carceri tra chi deve farsi la galera nel rispetto delle regole penitenziarie e chi ha il dovere di farle rispettare".

"Ma soprattutto", prosegue l'Uspp, "Alfonso Bonafede si assuma l’onere di disporre le regole di ingaggio nazionali che la polizia penitenziaria deve seguire in questi casi per evitare di aver sempre la peggio rispetto ai detenuti. Non si può più andare avanti in questo modo.

Il personale deve avere adeguate dotazioni strumentali per affrontare situazioni di criticità come quelle delle aggressioni ai poliziotti penitenziari", chiede ancora il sindacato.

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