Cronache

Terremoto, torna la paura nel Centro Italia: pioggia, freddo e migliaia di sfollati

Torna il terremoto nel Centro Italia, tra Marche e Umbria. Oltre duecento scosse in poche ore. Il sindaco di Ussita: "L'80% delle case è inagibile"

Terremoto, torna la paura nel Centro Italia: pioggia, freddo e migliaia di sfollati

Un'altra scossa fortissima di magnitudo 4.2. Questa volta avvertita a Norcia. Il Centro operativo comunale ha tremato durante la riunione tra sindaci e ptesidente della Regione Umbria. Fuggi fuggi generale e gente che piangeva all esterno in preda al terrore. L'incubo terremoto duqnue torna a sconvolgere l'Italia. Dalle 19 di mercoledi alle 5,23 di questa mattina si sono registrate numerose scosse tra Marche e Umbria. Dopo il sisma che lo scorso 24 agosto ha cancellato Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto, alle 19.10 di ieri una nuova scossa di magnitudo 5,4 ha colpito la stessa area. Ma è stata solo la prima, perché per tutta la notte si sono susseguite repliche: la più forte di magnitudo 5,9, alle 21.18. Un’altra ancora alle 23,42, di magnitudo 4.6. Fino ad arrivare a questa sera con la terra che continua a tremare. La Rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha localizzato oltre 200 scosse di terremoto. Migliaia (almeno tremila) le persone sfollate. Paura, freddo ed enormi disagi. Per fortuna al momento non si registra alcuna vittima, eccetto una persona di 73 anni stroncata da un infarto, forse anche per il forte spavento.

Moltissime persone hanno trascorso la notte in auto, altri hanno trovato riparo in locali messi a disposizione dagli enti locali. Nessuno ha chiuso occhio mentre lo sciame sismico ha proseguito con varie scosse per tutta la notte. "La notte è trascorsa in un silenzio assordante" racconta il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. "Il centro è tutto zona rossa. Lo stiamo chiudendo". Il primo cittadino ha parlato di "danni importanti al 90% del paese" (guarda le foto). Il primo cittadino di Ussita, Marco Rinaldi, azzarda una prima stima dei danni: "Credo sia inagibile l'80% delle abitazioni e con le nuove scosse la gente sta cedendo psicologicamente". Spiega che il suo paese "è devastato. Anche la sede provvisoria del Municipio è inagibile: abbiamo spostato gli uffici in una tenda".

Il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, insieme al commissario per la ricostruzione Vasco Errani, hanno raggiunto l'area colpita dal terremoto. A ogni tappa è previsto un incontro operativo con il sindaco, prima autorità di protezione civile sul territorio, per concordare da subito priorità ed esigenze di ciascuna comunità. "Ricostruiremo tutto fino in fondo", assicura Errani ai microfoni di SkyTg24. "Stiamo lavorando con i sindaci, il nostro primo obiettivo è quello di fare piena assistenza alla popolazione, la prima scelta è assistere le persone negli alberghi, vogliamo evitare al massimo il fatto che le persone dormano in macchina anche stanotte. Insieme ai sindaci faremo il percorso di ricostruzione e lo faremo fino in fondo. Si complica il mio lavoro? Le cose non sono semplici, le scosse sono state terribili, ma anche molto problematiche per chi ha vissuto il sisma dalle altre parti. La chiave non è il comando dall'alto ma la comunità".

"Abbiamo il dovere di non lasciare alcuni senza tetto", ha detto ai microfoni di Radio Rai Uno il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. "In questo momento abbiamo in parlamento la conversione in legge del decreto per il terremoto del 24 agosto e questo ci dà lo spazio per ampliarne il contenuto sotto i punti di vista che si renderanno necessari e quando avremo accertato i danni". Sul posto, prosegue il ministro, "sono immediatamente intervenuti tanti uomini e tanti mezzi. In campo ci sono 980 vigili del fuoco, con 42 squadre, 24 sezioni operative, 60 funzionari e 2 squadre di ricerca e soccorso tra le macerie con 70 unità, 4 unità cinofile, 20 unità per il movimento terra e 30 specialisti del Saf (speleo alpino fluviali). Complessivamente abbiamo impiegato 450 mezzi di soccorso e 4 elicotteri per ricognizione, in volo dalle 7".

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel pomeriggio ha visitato le zone del centro Italia colpite dal terremoto. Il sopralluogo dovrebbe toccare Camerino e Visso, due dei centri più colpiti.

Il governo intanto ha deliberato l'estensione dello stato di emergenza (adottato il 25 agosto scorso dopo le scosse di Amatrice) alle zone del centro Italia colpite dal terremoto e ha stanziato un fondo di 40 milioni di euro ad hoc.

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