Cronache

Il rifugio Negerhütte cambia nome? La petizione choc

Polemiche per una petizione che ha costretto i gestori del rifugio Negerhütte a cancellare il nome della struttura situata a Corvara, in Alto Adige

Il rifugio Negerhütte cambia nome? La petizione choc

Dopo le statue, i dolcetti e i film ora tocca ai rifugi di montagna finire nel mirino dei cosiddetti antirazzisti che vedono intolleranza e discriminazione praticamente ovunque e in ogni cosa. In nome del politicamente corretto, nelle ultime ore ha suscitato grande clamore una petizione partita dalla Germania, che ha raccolto oltre 7.000 adesioni, per costringere i gestori del rifugio Negerhütte, Capanna Nera in italiano, a cambiare il nome della struttura situata nella ski area di Corvara, in Alto Adige. Quel nome così "particolare" agli estremisti antirazzisti proprio non è piaciuto. Sembra fiato sprecato spiegare loro che l’appellativo richiama un materiale con il quale è realizzata la struttura. Per proteggere la capanna dal vento e dalle intemperie, infatti, il legno con cui è costruita è stato dipinto di nero con carbonileum. Ma oggi così va il mondo.

I firmatari, però, si sono spinti ben oltre arrivando persino a chiedere la chiusura del complesso. Per riuscire nel loro intento non si sono limitati ad un atto simbolico ma hanno inviato il documento con la particolare richiesta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I gestori hanno spiegato di essere contrari "a qualsiasi forma di razzismo, xenofobia e discriminazione. Ogni ospite, indipendentemente dall'origine, è sempre stato e benvenuto. Naturalmente comprendiamo il malcontento pubblico e prendiamo provvedimenti affinché la nostra tradizionale capanna da sci rimanga un luogo accogliente per tutti".

Per mettere a tacere le polemiche, gli stessi gestori hanno deciso che d'ora in avanti il rifugio si chiamerà soltanto Capanna Nera. Ma ciò basterà per placare gli animi degli antirazzisti? I dubbi restano. Nel frattempo monta la polemica politica. "La raccolta firme che ha indotto il gestore del rifugio Negerhuette a rinunciare al nome originario per tenere quello più 'politicamente corretto’ di Capanna nera è un'iniziativa oltre che idiota, anche lesiva delle minoranze linguistiche”, hanno dichiarato i deputati della Lega del Trentino-Alto Adige Vanessa Cattoi, Diego Binelli, Martina Loss, Mauro Sutto, Filippo Maturi e Tiziana Piccolo.

"Ricordiamo- hanno aggiunto i parlamentari- che l'obiettivo centrale della loro valorizzazione è consolidare il senso d'identità all'interno della comunità. In particolare, nella Regione del Trentino Alto Adige le minoranze linguistiche sono il fondamento della nostra specialità garantita e tutelata dal diritto internazionale. Meglio ricordarlo sempre se si vuole mantenere la nostra identità e la nostra autonomia. Prima di promuovere certe idiozie bisognerebbe studiare di più e meglio la storia dei nostri territori".

È solo una prima risposta a chi si ammanta di antirazzismo per denunciare il razzismo lì dove non c’è.

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