Cronache

"Troppo mascolina, assolti gli stupratori". Ma la Cassazione annulla la sentenza

La Corte d'Appello aveva assolto i due stupratori ritenendo poco credibile la denuncia della vittima per via del suo aspetto fisico. La Cassazione ha annullato la sentenza

"Troppo mascolina, assolti gli stupratori". Ma la Cassazione annulla la sentenza

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna per stupro ai danni di una connazionale due giovani sudamericani. Gli imputati erano stati assolti in Appello poiché i giudici - tre donne - avevano ritenuto che la vittima fosse "troppo mascolina" affinché la denuncia fosse credibile. Ma gli ermellini hanno ribaltato la sentenza precisando che "l'aspetto fisico è irrilevante" e, per certo, non rappresenta un elemento "decisivo" per inficiare la veridicità dell'accaduto.

La vicenda

Lo stupro si sarebbe consumato il 9 marzo 2015 in un parco del quartiere Piano, ad Ancona. La vittima, una 22enne peruviana, aveva denunciato i due connazionali sostenendo di essere stata aggredita al termine di una serata trascorsa insieme in un pub. Rientrata a casa, nei giorni successivi, aveva denunciato l'accaduto alla polizia. Nello specifico, la giovane aveva riferito agli agenti di esser stata abusata da uno dei due mentre l'altro "faceva da palo". Nel 2016 gli accusati erano stati condannati a 5 e 3 anni di pena. Ma in secondo grado, i giudici della Corte d'Appello di Ancona li avevano assolti ritenendo poco credibile il racconto della vittima e avvalorando, di fatto, la tesi difensiva per cui la ragazza sarebbe stata "troppo mascolina" e quindi "non abbastanza attraente per subire uno stupro". I due avevano registrato la ragazza nei contatti dello smartphone col nomignolo di "vikingo" a riprova - secondo i difensori Fabrizio Menghini e Gabriele Galeazzi - del totale disinteresse nei confronti della 22enne.

La sentenza della Cassazione

Il procuratore generale Sergio Sottani aveva fatto ricorso in Cassazione e la Corte Suprema aveva rinviato gli atti a Perugia per rifare il processo. Nel settembre del 2020 i giudici umbri avevano condannato i due imputati ma la sentenza era stata di nuovo impugnata dalla difesa. Nei giorni corsi la Cassazione ha respinto il ricorso confermando, in via definitiva la pena per gli aggressori: cinque anni per l'esecutore materiale del fatto e tre anni per l'altro (il palo). Stando a quanto si apprende dal sito di Open, la sentenza è stata annullata perché "l'aspetto fisico di una donna che si dichiara vittima di stupro è "irrilevante ed è un elemento non decisivo" per valutare la credibilità di una denuncia.

Inoltre, secondo la Cassazione, i giudici d'Appello si sarebbero limitati a "un'incondizionata accettazione" della tesi difensiva senza fare alcun "serio raffronto critico" con la sentenza di condanna in primo grado.

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