Cronache

Troupe de Le Iene nei guai: fermata nell'Arsenale militare di La Spezia

La Iena Luigi Pelazza fermata con la troupe mentre preparava un servizio sull'acqua contaminata su una nave militare: sequestrate telecamere e materiale video

Troupe de Le Iene nei guai: fermata nell'Arsenale militare di La Spezia

Nei guai la "iena" Luigi Pelazza e la sua troupe che oggi erano a La Spezia per un servizio sul caso delle acque contaminate sulle navi della Marina Militare.

Come racconta Tgcom24, la troupe de Le Iene ha provato a seguire la nave "Magnaghi" con un gommone. Con un megafono hanno chiesto al comandante di tornare indietro "perché su quella imbarcazione è stata usata acqua non adatta al consumo umano", ha raccontato Pelazza. Poi sono arrivati in auto davanti all'Arsenale militare a porta Marola e sono entrati all'interno della struttura: "Nessuno ci ha fermato e siamo entrati", ha spiegato ancora l'inviato del programma, "Dopo venti minuti ci sono venuti a cercare. Hanno sbarrato l'uscita con un furgone, ci hanno perquisito e sequestrato tutto".

"Questa mattina la nave idrografica Ammiraglio Magnaghi, durante le fasi di uscita dal porto di La Spezia per effettuare un'attività tecnico operativa finalizzata alla verifica dell'efficienza degli apparati di piattaforma e della strumentazione idrografica, è stata avvicinata da una imbarcazione privata, un gommone, con a bordo una troupe televisiva del programmaLe Iene", denuncia intanto la Marina Militare, "Questa imbarcazione, ripetendo alcuni disdicevoli episodi recentemente accaduti sul territorio nazionale, con le sue manovre ha intralciato i movimenti dell'unità. Tale anomalo comportamento nei confronti di una nave della Forza Armata che svolge compiti istituzionali per la difesa del Paese e la tutela della collettività, ha messo a rischio la sicurezza della navigazione e la stessa incolumità degli occupanti del gommone".

La Marina ha anche annunciato di voler informare "gli organi competenti per il vaglio nelle sedi opportune". Pelazza e gli operatori sono stati quindi trattenuti dai carabinieri, che hanno sequestrato telecamere e materiale video, e il caso è finito in procura.

Le ipotesi di reato sono di introduzione clandestina in zona militare e possesso ingiustificato di mezzi di spionaggio.

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