Cronache

Il rapitore di Greta e Vanessa? Perché è già tornato in libertà

Per liberare Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, Roma avrebbe pagato un riscatto di oltre 11 milioni di dollari, di cui 5 finiti a Hussam Atrash

Il rapitore di Greta e Vanessa? Perché è già tornato in libertà

In queste ultime ore è stato scarcerato in Turchia Hussam Atrash, un capo milizia siriano indicato come uno dei sequestratori delle due volontarie italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Queste ultime erano state rapite nel nord-ovest della Siria, nei pressi di Aleppo, tra il luglio 2014 e il gennaio del 2015. Le due ragazze, all’epoca ventenni, sarebbero state alla fine liberate grazie, secondo fonti mediorientali, al pagamento, da parte dell’Italia, di un riscatto pari a più di 11 milioni di dollari. 5 milioni della cifra incriminata sarebbero finiti proprio nelle tasche di Atrash. Il salvataggio delle cooperanti sarebbe inoltre avvenuto in virtù della mediazione di Turchia e Qatar. Atrash, comandante dell’organizzazione militare sunnita Movimento Nureddin Zenki nonché ufficiale della medesima sigla per il rispetto della sharia, era in prigione in Turchia dal febbraio del 2019, con l’accusa di avere appunto avuto un ruolo fondamentale nel sequestro delle italiane e di averle poi “vendute” a milizie di Al Qaeda operanti nella regione siriana di Idlib. Lo stesso individuo citato era stato anche condannato, all’indomani della liberazione delle due cooperanti, da un “tribunale” del suo stesso Movimento, con l’accusa di avere preso indebitamente parte del riscatto versato per liberare quelle ragazze occidentali.

A riportare la notizia della scarcerazione di Atrash da parte delle autorità anatoliche è stato l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Secondo tale ong, che cita proprie “fonti affidabili”, il rapitore di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sarebbe stato infatti appena liberato da un non meglio precisato penitenziario turco. Egli era stato arrestato dalle forze di sicurezza di Erdogan agli inizi dello scorso anno nei pressi della città di Reyhanli, ubicata in un punto in cui la Sublime porta confina con la Siria.

Atrash, ricostruisce l’Osservatorio, era fuggito dalla Siria verso la Turchia a causa di dissidi emersi con i vertici di Al Qaeda attivi nel Paese del presidente Assad.

La medesima ong ha inoltre, precisato che, relativamente al riscatto versato dall’Italia per la liberazione di Vanessa e Greta, sarebbe stato lo stesso miliziano a confessare di essersi intascato 5 degli oltre 11 milioni pagati da Roma.

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