Cronache

Tutti i segreti dietro alla fuga di "Johnny lo Zingaro"

Per dileguarsi dopo la fuga dal carcere di Fossano, Giuseppe Mastini è stato aiutato da due complici, tra cui la sua compagna. A incastrarli una carta Postepay

Tutti i segreti dietro alla fuga di "Johnny lo Zingaro"

Giuseppe Mastini noto come "Johnny Lo Zingaro", l'ergastolano evaso il 30 giugno scorso dal carcere di Fossano (Cuneo), si trovava a Taverne d'Arbia (Siena) forse già primi dai giorni di luglio. È l'ipotesi al vaglio degli investigatori dello Sco e delle squadre mobili di Lucca, Cuneo e Siena che stanno indagando sulla latitanza. Giuseppe Mastini è stato arrestato ieri sera, intorno alle ore 19.30, con la donna con cui aveva una relazione, Giovanna Truzzi, 58 anni, evasa dagli arresti domiciliari a Pietrasanta (Lucca), dove si trovava per il reato di furto aggravato.

I due in fuga erano arrivati a Taverne d'Arbia ed erano stati nascosti da Esterina Truzzi, sorella di Giovanna, arrestata per favoreggiamento della latitanza dei due evasi. Dopo l'evasione - hanno accertato gli investigatori - Mastini ha raggiunto Genova in taxi e poi, forse, in treno si è diretto a Pietrasanta (Lucca), dove era detenuta agli arresti domiciliari la fidanzata Giovanna. Evasa anche lei, i due si sono diretti in provincia di Siena, dalla sorella di lei, Esterina, assegnataria di un alloggio popolare in via Conte d'Arras a Taverne d'Arbia.

I tre complici sono stati incastrati dalla carta Postepay intestata a Giovanna Truzzi. Fin dallo scorso 3 luglio,la compagna di Mastini ha utilizzato la carta per pagare la spesa ed effettuare alcuni prelievi. Le indagini hanno permesso poi di ricostruire la parentela della Truzzi e di individuare l'appartamento in uso alla sorella Esterina.

Dopo alcuni giorni di appostamenti, i poliziotti nella giornata di domenica scorsa sono riusciti perfino installare una telecamera nel giardino del condominio dove si trova l'appartamento dove era nascosto Mastini.

La telecamera ha permesso di visualizzare costantemente l'ingresso dell'appartamento per controllare i movimenti di Mastini e Truzzi. È stata la decisione degli inquilini del piccolo appartamento di acquistare un nuovo materasso a dare il via all'operazione finale.

Un poliziotto travestito da corriere si è presentato nell'appartamento per contrattare l'acquisto del materasso e gli agenti hanno avuto la certezza della presenza in casa di Mastini e della compagna.

"Mastini - ha affermato Alfredo Fabbrocini, dirigente della seconda divisione dello Sco - non è certo un personaggio da romanzo criminale: per scrivere quella pagina ha ucciso e ferito". Fabbrocini ha ricordato i colleghi vittime di Johnny lo Zingaro: Michele Giraldi, Mauro Petrangeli, Vittorio Bigi.

"Parliamo di persone uccise o ferite e per i quali ci siamo sentiti in dovere d'impegnarci forse più di quanto siamo abituati a fare solitamente per evitare che Mastini riuscisse o provasse a sottrarsi per l'ennesima volta alle maglie della giustizia".

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