La campagna d'inverno è iniziata. Il Grande Anniversario - due secoli dalla morte dell'Imperatore, 1821-2021 - è già un evento, dal punto di vista della Storia e anche del business. In Francia fedelissimi appassionati napoleonidi, neobonapartisti, collezionisti... e poi editori (fra saggi, romanzi, epistolari, memorie e biografie, in Francia quest'anno usciranno 200 libri a tema), istituzioni pubbliche (al Musée de l'Armée di Parigi sono in corso i preparativi per la grande mostra Napoléon n'est plus, dal 31 marzo al 12 settembre), gallerie, fiere, case d'asta. Tutti en marche: è il momento di acquisti, razzie, compravendite, affari. È Napoleomania.
E mentre Ridley Scott si accinge a girare il suo kolossal personale su Napoleone Bonaparte (protagonista Joaquin Phoenix, titolo del film Kitbag, dal celebre detto «There is a general's staff hidden in every soldier's kitbag», «Ogni soldato ha nello zaino il bastone di generale»), nel cuore del XVII arrondissement di Parigi i proprietari di «Imperial Art», galleria specializzata nel Primo Impero, a breve - nuova peste permettendo - inaugureranno un nuovo spazio espositivo, l'Hotel Viaudey, 300 metri quadri interamente dedicati a Napoleone Bonaparte. In vendita oggetti e opere d'arte, busti imperiali, il suo cucchiaio di argento dorato, fino a una regale ciocca di capelli...
Qualche anno fa la casa d'asta Ossenat ha venduto uno dei copricapo che Napoleone indossava in battaglia, un bicorno di foggia semplice in feltro nero senza galloni con coccarda, per 1,9 milioni di euro (a un collezionista coreano) mentre una foglia di alloro scolpita nell'oro, che cingeva il capo dell'imperatore per la sua incoronazione nella Cattedrale di Notre-Dame, è stata aggiudicata per 800mila euro (base d'asta 100mila...).
Tutti pazzi per Napoléon.
I collezionisti che inseguono il mito imperiale sono decine e decine di migliaia fra i francesi. Senza contare americani, cinesi, russi, coreani. «Una febbre altissima e contagiosa - ha scritto in un lungo speciale dedicato a Napoleone il settimane Point de vue - che colpisce ogni strato sociale: industriali, ricchi borghesi, politici, ma anche infermieri e insegnanti. Uomini, ma soprattutto donne di ogni età». Il fascino della divisa. Due giorni fa la chiave della stanza in cui Napoleone morì quando fu imprigionato dagli inglesi sull'isola di Sant'Elena è stata aggiudicata allo stellare prezzo di 81.900 sterline (92mila euro) a un'asta online di Sotheby's. Conteso tra undici offerenti, il prezzo finale del cimelio è stato più di sedici volte la sua stima iniziale, non male per «un pezzo di metallo lungo 13 centimetri». Mentre ieri è stata data la notizia che va all'asta un manoscritto, con annotazioni autografe di Napoleone, sulla battaglia di Austerlitz, 2 dicembre 1805, quando l'esercito dell'imperatore francese trionfò sulle armate dello zar Alessandro I e dell'imperatore Francesco I d'Austria.
Dettato durante l'esilio a Sant'Elena, il documento sarà esposto a Parigi dal 27 al 30 gennaio alla galleria Arts&Autographes, con un prezzo di partenza fissato a un milione di euro, per poi essere messo in vendita alla fiera di arte e antiquariato «Brafa» di Bruxelles: è lungo 74 pagine, densamente scritte, racconta in dettaglio i preparativi e lo svolgimento della battaglia e fu dettato dall'imperatore, ormai deposto, al generale Henri-Gatien Bertrand, che lo aveva seguito sulla piccola isola dell'Atlantico. Accompagnato da un piano di battaglia tracciato dal generale, il documento venne corretto undici volte, con annotazioni ai margini.
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