Cronache

Partono le vaccinazioni per i bimbi: cosa c'è da sapere

Le prenotazioni partiranno in tutta Italia da lunedì 13 dicembre, anche se alcune Regioni come la Toscana e la Lombardia hanno deciso di anticipare

Partono le vaccinazioni per i bimbi: cosa c'è da sapere

La campagna vaccinale per quanto riguarda i bimbi prevede due somministrazioni a distanza di 3 settimane l’una dall’altra. Data di inizio giovedì 16 dicembre con dosi di vaccino sufficienti per 3.6 milioni di bambini. Questo è quanto contenuto all’interno della circolare firmata nella giornata di oggi dal generale Francesco Paolo Figliuolo riguardante il vaccino ai bimbi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. L’inoculazione, come sottolineato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid è da ritenersi sicura, come dimostrano i dati relativi alle somministrazioni avvenute negli Stati Uniti su 3,3 milioni di bambini e dei test fino a questo momento eseguiti.

Indicazioni sulla vaccinazione ai bimbi

Le indicazioni specificate dal commissario si riferiscono essenzialmente a una circolare già diffusa lo scorso 7 dicembre. Viene ribadito che per i bimbi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni “il ciclo vaccinale di base è composto da due dosi somministrate a 21 giorni di distanza e che nei bambini severamente immunocompromessi può essere completato con una dose addizionale dopo almeno 28 giorni dalla seconda”. Figliuolo ha poi fatto riferimento ad alcuni punti sottolineati dall’Agenzia italiana per il farmaco e dall’Agenzia europea per i medicinali riguardanti la sicurezza del farmaco che verrà somministrato ai più piccoli. Si legge che “l’elevato profilo di sicurezza del vaccino pediatrico risulta dai dati al momento disponibili sia dallo studio registrativo che dal database di farmacovigilanza statunitense (relativo a circa 3.300.000 bambini di 5-11 anni già vaccinati”.

Prime dosi distribuite

Verrà inizialmente distribuito, come da programma del commissario, un primo pacchetto di 1,5 milioni di dosi a uso pediatrico, tenendo conto che il fabbisogno è di 3,6 milioni.

Prenotazioni e distribuzione

Sarà possibile prenotare la data per la vaccinazione da lunedì 13 dicembre, anche se alcune Regioni hanno anticipato, come la Toscana dove in sole due ore si sono già raggiunte le 4.800 prenotazioni. In Lombardia si partirà invece da domenica. La struttura commissariale distribuirà le dosi alle Regioni da mercoledì 15 dicembre. Dal giorno seguente avranno inizio le inoculazioni. Altre scorte di farmaco arriveranno invece dalla metà del mese di gennaio.

Modalità di somministrazione

La campagna vaccinale per i bimbi avrà inizio giovedì 16 dicembre e avranno la precedenza i soggetti più vulnerabili. Sarà compito delle regioni organizzare i “punti vaccinali pediatrici ovvero percorsi dedicati separati dai percorsi per l’utenza adulta”. Infatti il generale Figliuolo ha invitato tutti i presidenti di Regione a valorizzare il lavoro dei pediatri e a organizzare dei punti vaccinali appositi, che abbiano dei percorsi dedicati ai bimbi e siano separati da quelli che sono invece destinati ai soggetti adulti. Come ha spiegato Figliuolo la vaccinazione in età pediatrica "implica un coinvolgimento particolarmente attivo delle famiglie". Ovvero si confida "nell'azione proattiva delle strutture ospedaliere pediatriche e dei pediatri sul territorio che, con un'attività coordinata di informazione e consulenza, potranno fornire chiare risposte alle famiglie per mettere in sicurezza anche questa fascia di popolazione e restituirla alle normali dimensioni sociali".

Effetti collaterali del Covid sui bimbi

L'Istituto superiore di sanità ha pubblicato un vademecum per rispondere ai principali dubbi che possono avere i genitori. Il primo riguarda eventuali effetti collaterali. Anche nei più piccoli, in misura minore rispetto agli adulti, vi possono essere rischi per la salute se infettati dal Covid-19. Sono circa 6 bambini su mille che vengono ospedalizzati e circa 1 su 7mila in terapia intensiva. Anche nei casi quasi del tutto asintomatici vi possono però essere delle complicazioni, come la sindrome infiammatoria multisistemica. Effetti indesiderati si possono manifestare anche dopo molto tempo.

Quale vaccino viene somministrato

Il siero, approvato da Ema, che viene inoculato ai bimbi tra i 5 e gli 11 anni è quello prodotto da Pfizer-Biontech. Un vaccino a mRna con lo stesso principio attivo di quello utilizzato per gli adulti. Unica differenza è la dose, che nei più piccoli è circa un terzo rispetto a quella usata in età adulta. La vaccinazione completa è di due dosi a tre settimane di distanza l'una dall'altra.

Cosa fare prima della vaccinazione

L’Iss consiglia ai genitori di parlare con i propri figli e di non somministrare antidolorifici prima della puntura con l’idea di poter in questo modo prevenire eventuali effetti collaterali. Importante informare il medico vaccinatore riguardo qualsiasi allergia del figlio, sia a farmaci che ad alimenti.

Durante e dopo il vaccino

Il piccolo potrà stare seduto oppure sdraiato. Dopo la somministrazione dovrà rimanere nel centro dai 15 ai 30 minuti in osservazione per poter eventualmente intervenire in caso di reazioni allergiche dovute al vaccino.

Principali effetti collaterali

Il braccio dove è avvenuta l’inoculazione potrebbe essere dolorante, rosso e gonfio. Dopo la somministrazione è possibile il verificarsi di stanchezza, male alla testa , dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Solitamente questi sintomi scompaiono in uno o due giorni.

Vaccinare i bambini è inutile?

No, non è inutile. Infatti, come spiegato dall’Iss, dall’inizio dell’epidemia al primo dicembre vi sono stati nella fascia 6-11 anni più di 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in terapia intensiva e 9 decessi. Da sottolineare che nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è cresciuto in modo netto. Rischi per la salute dovuti all’infezione da Covid possono verificarsi anche nei bambini, anche se in misura minore rispetto all'adulto. Possono comparire subito oppure dopo diverso tempo. Il vaccino riduce il rischio di infezione del 91%. Come ricorda l’Iss:"Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età".

Il vaccino ed effetti collaterali

Per tutti i farmaci, vaccini compresi, esiste la possibilità che vi siano effetti collaterali. Però in questo caso, come precisato dall’Iss "la sicurezza dei vaccini anti Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro". Inoltre "il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell'infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie: l'Ema, l'agenzia regolatoria europea sui medicinali ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d'età 5-11 anni".

Rischio di miocardite associata al vaccino

L’Istituto ha spiegato che “nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali manifestazioni hanno avuto un decorso assolutamente benigno. In generale nei bambini più piccoli si osserva un minore rischio di sviluppare queste patologie, e non sono stati segnalati casi durante i test clinici. Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3.000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell'ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti".

I vaccini agevolano processi infiammatori?

"Non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino e questo tipo di problemi" la replica dell'Iss.

I vaccini indeboliscono il sistema immunitario?

Secondo quanto asserito dall’Iss nei bimbi avviene esattamente il contrario: "Il sistema immunitario dei bambini è programmato per reagire a possibili pericoli già dalla nascita.

Il vaccino anti Covid, così come gli altri, insegna al sistema immunitario a riconoscere l'agente infettivo prima dell'effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo".

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