Cronache

Uccise con il fucile un lupo, incastrato dal Ris di Parma

Grazie all'intervento dei Ris di Parma, è stato possibile incriminare un bracconiere che aveva ucciso un lupo. Ora il cacciatore rischia fino a quattro anni di detenzione

Uccise con il fucile un lupo, incastrato dal Ris di Parma

Grazie ai carabinieri del Ris di Parma è stato incriminato un bracconiere che aveva ucciso un giovane esemplare di lupo di una specie protetta. L’uomo è ora sotto processo. Nel gennaio 2021 la carcassa del lupo era stata ritrovata nelle vicinanze della strada provinciale che collega Peveragno a Chiusa Pesio. In un primo momento si era pensato ad un investimento da parte di un automobilista, ma trattandosi di una specie protetta, per ulteriori accertamenti la carcassa era stata portata all’Istituto zooprofilattico di Torino. Qui in collaborazione con la facoltà universitaria di Medicina Veterinaria venne eseguita una necroscopia, che portò alla luce la vera causa del decesso, ovvero un'emorragia interna dovuta ad un colpo di arma da fuoco.

Da quel momento sono partite le indagini, anche con l’aiuto dei Ris di Parma per i rilevamenti. Da questa ricerca si restrinsero i sospetti su alcuni abitanti della zona su cui furono effettuate una serie di perquisizioni. I controlli fecero emergere alcune illegalità in materia di porto d’armi e detenzione di armi da caccia, portando poi al sequestro di oltre 1500 munizioni e 15 armi tra carabine e fucili, oltre al ritiro cautelativo di altre 10 armi e al porto d’armi degli indagati.

Tra queste i Ris di Parma, con un controllo balistico, erano risaliti l’arma che aveva ucciso l’esemplare di lupo, e quindi l’autore dell’orribile gesto. L’uomo è stato incriminato e rinviato a giudizio per l’uccisione dell’animale e rischierebbe la reclusione dai quattro mesi ai due anni. Si viene a conoscenza che tramite i suoi avvocati, il cacciatore ha già chiesto il patteggiamento, potrebbe quindi esserci uno sconto di pena. Restano comunque le altre incriminazioni per la detenzione irregolare di armi.

È la prima volta che un’analisi di questo genere viene applicata nell’ambito del contrasto al bracconaggio e apre una nuova modalità di indagine per la conservazione della fauna protetta.

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