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Ufo e fenomeni inspiegabili: così la Cia vuota il sacco

La verità è là fuori? La Cia rilascia migliaia di file top secret di indagi su presunti avvistamenti UFO e altri casi “non convenzionali”. Un libro indaga sul "mare di indizi e nessuna prova"

Pixabay
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La Cia ha appena diffuso su Internet molti documenti sugli Ufo, suggerendo come investigare tra fiction e realtà. Il governo britannico ha promesso che saranno resi pubblici a breve 18 dossier segreti contenenti dati interessanti su oggetti non identificati. Gli appassionai restano cauti. Si fidano poco degli annunci, sospettano che le autorità vogliano trincerarsi dietro un muro di gomma impenetrabile, resistente, a prova di presidente. Nel senso che forse la verità è tenuta nascosta anche ai Grandi, curiosi e intrigati, come molti, da quanto avviene sopra le nostre teste.

Luglio 2013, cielo di Reading, Gran Bretagna. Un pilota di un Airbus è costretto a una manovra improvvisa per evitare una collisione. Riporta l’incidente, non può farne a meno. Un episodio ben noto che suscita speculazioni e interesse su quello che ha segnalato l’ufficiale, su quell’oggetto troppo vicino. Molti anni prima: 1992, Torino. È il comandante dell’Alitalia Massimo Poggi ad avvistare un "disco" insieme al suo secondo. L’ufficiale è di nuovo un testimone, in mezzo all’Atlantico, durante un volo da Roma a San Paolo del Brasile. Prima un fischio lacerante all’interno delle cuffie, quindi una luce verde sotto il jumbo della compagnia di bandiera. Professionisti che non temono di uscire allo scoperto, che non hanno paura di raccontare. "Altri invece preferiscono tacere per non avere problemi, temono conseguenze sulle loro carriere, rischiano di essere sospesi, e così finiscono per alimentare il codice del silenzio", spiega Sabrina Pieragostini, autrice con Pablo Ayo, di "Mistero Ufo", un libro che scava in un mondo affascinante, un’indagine dove hai "un mare di indizi e nessuna prova". Per questo è difficile superare gli sbarramenti di riservatezza.

Le agenzie federali statunitensi, quelle che certamente sanno di più, hanno sempre adottato la strategia dello scudo. Uno schermo basato sul principio della sicurezza nazionale, il tabù inviolabile. Per proteggere i segreti dello Stato hanno cercato di tenere tutto in cassaforte. Una raccolta iniziata dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale quando gli episodi di Ufo si diffondono un po’ ovunque. Nel periodo della guerra fredda gli americani sospettano che i mezzi volanti velocissimi e imprendibili possano essere russi, a Mosca pensano che siano diavolerie statunitensi. Impressioni, sensazioni, ipotesi legate ai luoghi. Le incursioni avvengono quasi sempre nei pressi di siti nucleari, installazioni militari, basi. Come la mitica Area 51, nel deserto del Nevada, area di test per nuove armi. Facile pensare ad attività di spionaggio condotte con aerei segreti. E in parte lo sono. La stessa Cia, pochi mesi fa, lo ha ammesso. Non solo. Oggi i casi sono in aumento in aree di grande tensione come l’India e la Cina, due Paesi rivali. In precedenza è stato l’Iran, alle prese con i programmi atomici. E dunque ci può stare che certi fenomeni appartengano a realtà terrestri e non extra. In altre parole non sono "marziani". Ma è proprio tutto così? I misteri non mancano, scarseggiano le risposte ufficiali. O sono incomplete. "Anche la nostra aviazione ha indagato e continua a farlo — aggiunge l’autrice —. Dagli anni ‘70 a oggi sono 445 gli episodi finiti nei rapporti. Non la visione vaga di un lampo nell’oscurità, ma incidenti con denunce specifiche, circostanziate. Eventi rimasti inspiegabili". E la curiosità è legittima al punto da entrare nella campagna elettorale Usa. In dicembre un reporter ha chiesto alla Clinton se fosse pronta, in caso di elezione, ad aprire gli X Files. Lei ha risposto: "Andrò fino in fondo".

Attenta Hillary, le bugie si pagano.

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