Cronache

Ugl, la protesta dei poliziotti: "Trattati peggio dei profughi"

Lo Stato spenderà meno di 26 euro per il pranzo a base di brodo e verdure per gli agenti in servizio nei seggi. Per i profughi ne spende ben 36

Ugl, la protesta dei poliziotti: "Trattati peggio dei profughi"

"Ci trattano peggio degli immigrati". A Pordenone è scoppiata la bufera ed è muro contro muro tra i poliziotti e il Viminale. Di fatto nel week end che arriva migliaia di agenti dovranno presidiare i seggi per il voto. E così è scattata la guerra per il pranzo elettorale. Ovvero ciò che i poliziotti dovranno mangiare durante i turni di guardia. E qui arriva la sorpresa. Il sindacato Ugl di polizia rende noti i costi per il catering: "Per i profughi 30 euro al giorno, per pranzo e cena degli agenti, metà soldi. Per le due giornate di elezioni – attacca Raffaele Padrone – non sono stati trovati ristoranti che possano emettere la fattura elettronica, pertanto l’amministrazione dello Stato ha dovuto cercare aziende che possano disporre di catering per gli agenti dislocati ai seggi". E ancora: "L’offerta che i ristoratori, per i poliziotti, potevano formulare, non doveva superare i 26 euro giornalieri, comprensivi di pranzo e cena".

Così il menù delle strutture sanitarie finirà anche ai polziotti: ci sarà pastina in brodo, gallina bollita, formaggio stracchino, verdure cotte, patate, frutta cotta o passata, riso al burro, ricotta, purè di patate, tortellini in brodo.

"Ecco – conclude Padrone – a noi la dieta salutista sui tavolini della scuola perché non possiamo allontanarci dai seggi nemmeno per un pranzo a spese nostre, ai profughi menù servito in albergo, e magari secondo i canoni della loro religione".

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