La tragedia del Mottarone

La maledizione Mottarone: morto un operatore tv

Stava raggiungendo il luogo dell'incidente sul Mottarone per realizzare un servizio televisivo il giornalista morto a causa di un arresto cardiaco

La maledizione Mottarone: morto un operatore tv

Continua la tragedia del Mottarone, dopo la morte di 14 persone precipitate con la cabina della funivia poco prima di raggiungere la vetta della montagna. Questa mattina un operatore freelance, attualmente impegnato con un service esterno a Mediaset, sarebbe morto nel tentativo di raggiungere il luogo dell'incidente a causa di un malore. La notizia ha fatto irruzione nel corso del programma Coffee break in onda su La7. Il pensiero è "che sia un posto maledetto", è il commento in studio sull'onda emotiva.

L'uomo, Nicola Pontoriero, classe 1969, è nato a Sesto San Giovanni ed era un operatore freelance in questo momento impegnato con Mediaset. Questa mattina doveva raggiungere il luogo dell'incidente per effettuare alcune riprese per un servizio e aveva deciso di incamminarsi lungo i sentieri a piedi. All'improvviso è stato colto da un malore e a nulla è servito l'intervento del Soccorso alpino e della Guardia di finanza presente sul posto. Nonostante l'immediato tentativo di rianimazione e le prime manovre di soccorso, per l'uomo non c'è purtroppo stato nulla da fare. È ora in corso il recupero della salma da parte del Soccorso alpino della stazione di Omegna, cittadina poco distante in provincia di Novara.

Un'altra vittima, la 15esima in 2 giorni sul Mottarone. Dovranno essere i medici a stabilire le cause del decesso dell'operatore, stroncato da un arresto cardiaco. Nessun dubbio, invece, sulla morte dei 14 occupanti della cabina della funivia. Una telecamera ha ripreso l'esatto momento in cui inizia la tragedia, a 5 metri dall'arrivo della cabina all'ultima stazione sul Mottarone. A pochi secondi dallo stop in stazione, il cavo trainante si è tranciato causando lo scarrellamento della cabina verso valle a una velocità elevatissima, si parla di oltre 100 o 120 km/h. Una discesa causata dalla non entrata in funzione del sistema frenante di sicurezza, che avrebbe mantenuto la cabina appesa ai cavi portanti. Quindi poi è avvenuto lo schianto e la caduta, da un'altezza di circa 20 metri, a cui ha fatto seguito il rotolamento per circa 300 metri, prima che la cabina fermasse la sua corsa contro gli alberi.

Continua intanto la sua lotta per la vita il piccolo Eitan, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone. Oggi i medici dell'ospedale Cto di Torino tenteranno il risveglio del piccolo, di appena 5 anni, dopo gli interventi per la stabilizzazione delle fratture. A salvarlo è stato l'abbraccio di suo padre, che col suo corpo l'ha protetto nell'impatto evitando per lui la sorte peggiore.

Nell'incidente il bimbo ha perso i genitori, il fratellino e i nonni, deceduti nello schianto.

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