Carabiniere ucciso

"Undici coltellate in 32 secondi". Così hanno ammazzato Cerciello

I carabinieri hanno depositato l'informativa sull'omicidio del vicebrigadiere: "È stato attirato in un luogo buio senza telecamere, poi è stato aggredito"

"Undici coltellate in 32 secondi". Così hanno ammazzato Cerciello

"Natale, tra i due indagati, si è rivelato certamente il più carismatico". Si legge così, nell'informativa dei carabinieri sull'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, assassinato a coltellate. Per la sua morte sono indagati, accusati di concorso in omicidio, i due americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finningan Lee Elder.

E, per i carabinieri, sarebbe stato Natale quello ad assumere una posizione dominante e il suo contributo sarebbe "parimenti decisivo nella commissione del delitto". Il suo ruolo decisivo emerge sia "nel momento in cui ha negoziato la restituzione dello zaino", che aveva precedentemente rubato, sia "quando ha impartito a Elder le disposizioni da adottare in occasione dell'incontro". Secondo quanto ricostruito, infatti, sembra che i due avessero rubato uno zaino a un intermediario dei pusher, per chiedere 100 euro e un grammo di cocaina, per restituirlo. A quel punto avrebbero fissato un appuntamento, per riconsegnare il tutto, ma avrebbero incontrato i due carabinieri.

Le immagini delle videocamere di sorveglianza, visionate dai carabinieri, mostrano con chiarezza il ruolo ricoperto da Natale, nella pianificazione dell'agguato che ha portato all'omicidio del vicebrigadiete. Infatti, Natale Hjorth "è uscito dall'albergo per alcuni minuti prima dell'omicidio, con il cappuccio calzato allo scopo di celare la propria identità ad eventuali testimoni per compiere un vero e proprio sopralluogo teso ad identificare le telecamere presenti nell'area circostante l'hotel ed anche finalizzato all'individuazione sia del miglior luogo dove attirare i carabinieri che quello più idoneo a nascondere la refurtiva (palesando quindi di essere ben consapevole delle proprie azioni già nelle fasi di pianificazione dell'agguato). Infatti, la verifica della presenza di telecamere in zona, gli ha permesso di individuare l'unica area poco illuminata e non coperta da sistemi di videosorveglianza. Ciò si è rivelato fondamentale per il raggiungimento dei loro scopi delittuosi".

Grazie alle immagini, si rafforza "il già granitico quadro accusatorio nei confronti di Natale Hjort, che ha pianificato nei minimi dettagli tutte le fasi" del suo piano, che ha portato all'omicidio del carabiniere. Infine, ad aggravare la posizione del giovane ci sarebbe anche il fatto che il coltello usato per il delitto sia stato successivamente "collocato nel controsoffitto della stanza, a testimonianza della comune volontà di occultare le prove a loro carico escludendo, tale evidenza, che Natale non fosse a conoscenza dell'accaduto".

Inoltre, dall'informativa, emerge che Finnengan Lee Elder abbia ucciso il vicebrigadiere con 11 coltellate, sferrate in 32 secondi. Il conteggio è il risultato delle analisi delle telecamere di sicurezza che mostrano i momenti prima e dopo l'aggressione, avvenuta in una zona buia, dove le telecamere non erano presenti.

Infine, il documento dei carabinieri riporta anche la telefonata di Andrea Varriale, che subì l'aggressione insieme al collega morto: "Ci hanno preso a coltellate. Mario sta perdendo un sacco di sangue, ci serve l'ambulanza".

L'informativa è stata depositata in vista del Riesame sulla posizione di Natale Hiort, accusato di concorso in omicidio col concittadino Elder.

Il riesame è fissato per il prossimo 16 settembre.

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