È un racconto dell'orrore quello fatto dalla 18enne sudamericana violentata da un senzatetto afghano nell'alloggio di fortuna a Roma dove entrambi si appoggiavano per avere un riparo. Ci sono voluti mesi di indagini e di colloqui protetti tra la vittima e la sua amica 15enne, anche lei vittima delle attenzioni malate dell'uomo, per arrivare all'arresto, eseguito circa 3 mesi dopo i fatti. Un'ora e più di molestie senza riuscire a scappare, di palpeggiamenti e di terrore per la 18 enne nella stanza dove l'uomo l'aveva attirata con l'inganno.
Degrado e violenze
Il Messaggero in edicola oggi rivela che la giovanissima vittima è una 18 enne sudamericana in cerca di un futuro migliore. Solo poche settimane prima della violenza si era allontanata dalla famiglia disagiata, stava provando a costruirsi una vita dignitosa e aveva trovato alloggio in un b&b di Roma, che forse è anche presuntuoso definirlo come tale. È un appartamento situato nel rione Esquilino, con qualche camera e spazi in comune, dove la presenza di cittadini stranieri è sempre più alta, che viene affittato a un costo esiguo e senza l'obbligo di trasmissione dei dati alla Questura. Un appoggio perfetto per il sottobosco che popola le zone adiacenti la stazione Termini, un'umanità varia che spesso vive ben oltre i confini della legge. È qui che si sono conosciuti, dove lui è un ospite saltuario, come racconta Il Messaggero. Lei, invece, lo usava come riparo temporaneo in attesa di mettere da parte qualche soldo con lavori occasionali per trovare una sistemazione migliore.
Mentre la ragazza non era nella sua stanza, l'afghano vi si sarebbe introdotto per rubarle i soldi, quei pochi euro che la 18enne stava mettendo da parte. 200 euro che per lei erano fondamentali per vivere. Probabilmente il furto è stato un pretesto per avvicinarla perché, come racconta la giovane, lui già in passato l'aveva molestata e le aveva riservato attenzioni a lei non gradite. "Non potevo non incontrarlo, perché c'erano la cucina e altri ambienti in comune. Di lui conosco solo il nome e ho reperito un numero di telefono. Oltre a rubarmi i soldi, pretendeva delle prestazioni sessuali perché me li restituisse", ha spiegato la ragazza agli investigatori.
Un'ora di molestie
Quei soldi per lei erano tutto e così si è fidata di quell'uomo, nonostante tutto, quando le ha detto di entrare nella sua stanza perché glieli avrebbe ridati. Ma non era altro che una trappola. A quel punto l'afghano la chiude con lei in camera e per un'ora la blocca sul letto, toccandole con violenza e insistenza le parti intime, palpeggiandola nel tentativo di consumare un rapporto sessuale completo con la vittima. Con la 18enne c'era anche un'amica, 15 anni e anche lei sudamericana, che era andata a trovarla e che si è trovata coinvolta nella violenza, come ha poi raccontato la maggiore delle due.
Una volta scappata dall'aggressore, la 18enne si è recata al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove è stata medicata per contusioni multiple da aggressione guaribili in 7 giorni. Ma il referto di per sé racconta solo una parte del dramma. La giovane però racconta ai medici dell'ospedale della violenza subita e i sanitari, come da prassi, hanno informato la Questura. Immediato l'intervento degli agenti, che dopo averla rintracciata l'hanno invitata a sporgere querela.
Non è stato un percorso semplice, la giovane ha dovuto effettuare diversi colloqui protetti in presenza degli psicologi per fidarsi completamente di quegli uomini in divisa che cercavano di aiutarla. È durante uno di questi incontri che ha rivelato il coinvolgimento della 15enne, anche lei ascoltata in colloqui protetti.
Entrambe hanno riconosciuto l'afghano "senza alcun dubbio" quando i poliziotti hanno mostrato loro un album con i possibili sospetti e a quel punto è scattata la caccia per individuarlo. È stato fermato il 27 aprile, alloggiava ancora in quel b&b. Da indagini successive sono emersi precedenti penali sempre per violenza sessuale e reati contro il patrimonio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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