
Il sogno di una vita migliore si è trasformato in un incubo per una donna del Nicaragua, tenuta prigioniera per un anno all'interno di un armadio. L'incredibile storia arriva da Richmond, in California. Per fortuna c'è un lieto fine: la polizia l'ha liberata. Per dodici lunghi mesi ha subito vari tipi di violenza e abusi. La vittima era stata adescata su Facebook da un uomo di 35 anni, che le aveva promesso un lavoro e la possibilità di stare meglio. Purtroppo, però, per lei è iniziata un'odissea.
Le autorità locali sono state avvertite dal dipartimento Usa della Sicurezza interna e da un'organizzazione che opera nella comunità di Richmond. Grazie a questa segnalazione gli investigatori hanno trovato la donna localizzando il suo telefono cellulare, che si trovava nella casa in cui era tenuta prigioniera. La polizia non ha dato informazioni sulle condizioni della donna. Due persone sono finite in manette: il 35enne aguzzino, Eulogio Constantino-Sanchez, e un suo parente che viveva nell'abitazione. Gravissime le accuse: sequestro di persona, stupro e lesioni fisiche.
Parenti e vicini di Constantino-Sanchez hanno raccontato una versione diversa da quella descritta dalla polizia: dicono che la donna andava e veniva liberamente e perfino che lavorava in un albergo.
Per le autorità ciò che è successo alla donna rientra nel reato di tratta di esseri umani. Betty Ann Boeving, direttore esecutivo della Coalizione Bay Area antitratta, riferisce che gli immigrati che cercano una vita migliore sono spesso presi di mira da persone che finiscono per approfittare di loro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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