Cronache

Uscire durante il coprifuoco? Ecco come evitare le sanzioni

Ecco cosa rischia chi è in giro oltre l’orario consentito e come evitare la multa

Uscire durante il coprifuoco? Ecco come evitare le sanzioni

Il Dpcm del 3 novembre - entrato in vigore il 6 novembre - ha introdotto sull’intero territorio nazionale un orario di coprifuoco dalle 22 alle 5. In tale fascia oraria, quindi, i cittadini non possono uscire dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o necessità portando con sé l'autocertificazione. Esistono, in ogni caso, alcune eccezioni per le quali è consentito spostarsi anche durante l’orario del coprifuoco. Si permette di rientrare al proprio domicilio o alla propria residenza in qualunque momento, senza però dare la possibilità ai cittadini di sfruttare l’orario notturno per evitare il traffico e rientrare senza intoppi. Infatti, anche per chi rientra al proprio domicilio occorre rispettare l’orario di coprifuoco ed evitare, quindi, gli spostamenti tra le 22 e le 5. D’altronde, il Decreto riporta la seguente dicitura: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del primo gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Le sanzioni per chi esce durante il coprifuoco e viaggia in tale fascia oraria senza una delle tre giustificazioni sopra riportate verrà punito con una sanzione da 400 euro a 1.000 euro. Chi può spostarsi, quindi, durante l’orario del coprifuoco? Dalle 22 alle 5 si possono spostare quei cittadini impossibilitati a rientrare al proprio domicilio o residenza in altre fasce orarie per motivi di lavoro, salute o necessità. Per esempio: un infermiere che termina il turno di lavoro alle 4 del mattino potrà rientrare presso la propria abitazione munito di autocertificazione. Lo stesso vale anche per i fattorini addetti alle consegne a domicilio o per gli addetti alla raccolta dei rifiuti. In tutti questi casi, dunque, sull' autocertificazione andrà segnalato il turno di lavoro. In caso di dichiarazioni false, invece, si rischia il carcere da 1 a 6 anni.

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