"Sono contagiosi". Tutte le balle sui vaccini

Per fronteggiare le tante notizie false circolanti l’Istituto superiore di sanità ha deciso di rispondere con un manuale ad hoc

"Sono contagiosi". Tutte le balle sui vaccini

In fatto di vaccini e campagna vaccinale in genere sono molte le fake news circolanti sul web, e non solo. Così tante da portare l’Iss, l’Istituto superiore di sanità, a creare un vero e proprio vademecum per rispondere alle false notizie. Non è difficile infatti, navigando nella rete, trovare affermazioni del tipo “i vaccini causano il contagio" o anche "d'estate non serve vaccinarsi". Nel manuale, a cura del Gruppo Vaccini dell’Iss, si possono trovare le risposte alle principali bufale circolanti in internet.

Il vademecum contro le fake news

Spesso si sente dire che "non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende". L’Iss ha tenuto invece a spiegare che il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il Covid è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati negli anni precedenti. Anche in questo sono stati effettuati studi autorizzativi su decine di migliaia di individui di età differente e sono state raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. Nel caso in cui vengano evidenziati eventi avversi sfuggiti durante gli studi autorizzativi, e qualora dopo un'indagine approfondita venga sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, a quel punto vengono aggiunti all'elenco delle reazioni avverse che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing).

i vaccini anti-Covid non sono sperimentali

Un’altra fake news è che i vaccini anti-Covid sono sperimentali. Anche questa notizia, sempre secondo il vademecum dell’Iss sarebbe falsa, in quanto i vaccini autorizzati contro il Sars-Cov-2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per avere l'autorizzazione all'immissione in commercio. Nessuno escluso. C’è comunque da dire che per questi vaccini, data la gravità della pandemia, il processo di sviluppo ha subito per forza un'accelerazione unica nel suo genere a livello globale. Comunque, al momento della loro autorizzazione da parte dell'Agenzia Europea per il farmaco erano stati percorsi tutti i gradini dell'iter di sperimentazione previsti per gli altri vaccini in commercio. I vaccini attualmente in uso nella campagna vaccinale italiana (Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Vaxzevria di Astrazeneca, Spikevax Moderna, Vaccino anti COVID-19 Janssen) non sono quindi sperimentali, ma preparati regolarmente e messi sul mercato dopo aver completato l'iter che ha testato sia la loro qualità che la sicurezza e l’efficacia.

“I vaccini provocano l’infezione”

Ecco perché anche questa notizia è falsa. I vaccini anti-Covid attualmente in uso in Italia utilizzano due tecnologie differenti. Quella a mRNA (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). Entrambe hanno il compito di “introdurre nell'organismo le istruzioni per produrre frammenti della proteina che il virus usa per agganciare la cellula. Quindi non viene utilizzato il Sars-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino”.

"I vaccinati sono contagiosi"

Questa affermazione è possibile perché, proprio come per tutti i vaccini esistenti, l'efficacia è alta ma non è al 100% e ci possono quindi essere dei fallimenti vaccinali. C’è anche da sottolineare che un soggetto vaccinato può considerarsi immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento dell’intero iter vaccinale. Più è alta la percentuale di persone vaccinate, minore è il rischio di trasmissione tra soggetti suscettibili all'infezione. Secondo quanto emerge dai dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, compreso il nostro, il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, quindi dal ricovero al decesso, in oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati.
"Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino" Come riportato nel vademecum dell’Iss, i dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. Per quanto riguarda l’Italia, è l’Aifa, l'Agenzia Italiana per il farmaco, a pubblicare periodicamente il resoconto delle segnalazioni di sospetti eventi avversi, così come fa l’Ema a livello europeo.

"Il vaccino causa infertilità e aborti". Secondo quanto affermato dall’Iss non c'è al momento nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità, né su quella maschile, né su quella femminile. Se si parla della somministrazione del vaccino durante la gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto basate sui dati degli Stati Uniti, dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati.

Ecco perché il vaccino non modifica il nostro DNA

I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il DNA. Entrambi i tipi di vaccini attualmente in uso, quelli a mRNA e quelli a vettore virale, danno alle nostre cellule le istruzioni necessarie per attivare una risposta immunitaria in grado di proteggerci contro il Covid.

"Il vaccino causa trombosi e miocarditi". Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Queste due patologie sono riportate dalle Agenzie regolatorie come rari effetti avversi della vaccinazione. Per la loro estrema rarità, il rapporto benefici-rischi risulta essere a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali.

"I produttori di vaccini e i medici fanno firmare il consenso per evitare responsabilità". Come si ricorda nel vademecum, la vaccinazione è un atto medico e, come avviene in tutti gli altri casi, prevede la firma di un consenso informato per essere sicuri che il vaccinando comprenda i benefici e i rischi connessi all’inoculazione.

"Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi". Il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica nei più giovani è minore rispetto agli adulti, ma è comunque possibile. Infatti, ci sono stati 28 decessi dall'inizio della pandemia al 17 luglio in soggetti di età compresa tra 0 e 20 anni. L’obiettivo della campagna vaccinale nelle fasce più giovani è quello di limitare la diffusione del virus e uscire quindi dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili.

"Più vacciniamo più escono nuove varianti"

Il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni, creando le varianti. Le vaccinazioni limitano la diffusione del virus riducendo la possibilità che questo muti. Tutte le varianti al momento in circolazione, compresa la Delta, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali nella maggior parte dei Paesi non erano praticamente partite.

"D'estate il virus scompare, è inutile vaccinarsi o mettere le

mascherine". La trasmissione è particolarmente facilitata negli ambienti chiusi ma, in caso di assembramenti, è possibile anche in quelli aperti. Anche in questo caso è necessario seguire le norme di sicurezza.

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