Coronavirus

Giro di vite sul vaccino Pfizer: arriva il taglio delle forniture

Svanita la speranza di avere più dosi di vaccino anti-Covid pagando il vecchio prezzo

Giro di vite sul vaccino Pfizer: arriva il taglio delle forniture

Svanita in pochissimo tempo la speranza di poter avere più dosi di vaccino Pfizer-Biontech al vecchio prezzo. Ecco arrivare il taglio alle forniture della sesta dose che non è in più.

Sono 6 e non 5 le dosi di vaccino

Come riportato da Repubblica, lo scorso 8 gennaio il Comitato per i medicinali per l’uso umano dell’agenzia regolatoria europea, aveva reso noto che ogni fiala di vaccino non conteneva cinque dosi di vaccino, ma 6. Dato che il nostro Paese, come gli altri europei, aveva concordato l’acquisto per le dosi e non per fiala, la Pfizer ha pensato bene di non fare regali agli Stati, soprattutto adesso che la richiesta di produzione è al massimo.

Somministrando le prime dosi di vaccino ci si era infatti accorti che nella fiala , una volta estratte cinque dosi, rimaneva abbastanza farmaco per una sesta.

A volte anche per due. Il ministero della Salute e l’Azienda italiana del farmaco avevano dato quindi dato l’ok con conseguente 20% di vaccino in più non pagato. Infatti, nei dati forniti giornalmente dal commissario straordinario Domenico Arcuri, risultava che in alcune regioni, come per esempio la Campania, erano stati fatti più vaccini di quelli che in teoria erano stati consegnati.

Adesso però la pacchia è finita. Ema ha deciso che adesso in ogni fiala sono contenute sei dosi e quindi l’azienda farmaceutica può decidere o di mandare meno fiale oppure di farsi pagare le dosi in più. A questo punto però c’è il rischio che non si riesca a estrarre tutte le sei dosi contenute e che del farmaco vada sprecato. Anche perché ci vogliono delle siringhe speciali per estrarre il giusto dosaggio. E in alcune Nazioni sembra non vi siano.

Nel nostro Paese su questo punto di vista dovremmo adesso essere a posto, dopo un problema iniziale di consegna di siringhe adatte ad alcune regioni, come Lombardia e Liguria. Quelle che arrivano adesso dovrebbero andare bene.

Quando tocca agli over 80

Le Regioni si stanno occupando di vaccinare gli operatori sanitari e gli ospiti delle Rsa. Intanto il ministero della Salute sta cercando di fare il punto sulle prossime categorie e sui cittadini che dovranno essere vaccinati subito dopo. Sembra che si partirà con gli anziani over 80, mantenendo quanto previsto nel piano strategico vaccinale. Continuando poi con i soggetti di età superiore ai 60 anni. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha però tenuto a ricordare che nelle categorie essenziali da dover vaccinare velocemente ci sono anche gli insegnanti. Naturalmente la cosa essenziale è che ci siano i vaccini da poter somministrare. E prima di febbraio AstraZeneca non dovrebbe riuscire ad avere il via libera dall’Agenzia europea per i medicinali. Comunque si dovrà anche vedere per quali fasce di età verrà autorizzato. Tutti temi che dovranno essere affrontati durante un incontro con le Regioni che hanno bisogno di ricevere indicazioni precise riguardo le categorie da vaccinare, le prenotazioni e il personale che si occuperà delle somministrazioni.

Per il momento siamo a 850mila persone che hanno ricevuto la prima dose.

Commenti