Cronache

Vaccino universale, serve trovare il "tallone d'Achille" del virus

Studiosi e ricercatori di tutto il mondo stanno cercando la soluzione a tutti i coronavirus e le loro varianti: un unico vaccino universale efficace. Ecco a che punto siamo

Vaccino universale, serve trovare il "tallone d'Achille" del virus

Il vaccino è lo strumento fondamentale per fermare i virus ed evitare le complicanze che tutti ormai conosciamo: ce ne siamo accorti grazie a quelli a Rna messaggero messi a punto da Pfizer e Moderna contro il Covid-19. L'unico problema, però, è la perdita di efficacia quando avviene una mutazione, come nel caso della variante Omicron, o del virus influenzale stagionale per il quale c'è una profilassi diversa ogni anno.

Qual è l'obiettivo

La sfida di molti ricercatori sparsi per il globo è quello di riuscire a sviluppare un vaccino universale sia per il Covid ma anche per tutti gli altri coronavirus: il "pan coronavirus", in grado di offrire protezione per il Sars CoV-2 ma anche su tutti gli altri conosciuti tra i quali anche i quattro che causano comuni raffreddori e influenze. Purtroppo, però, la svolta non sembra essere dietro l'angolo. "Ci vorranno anni affinché questi vaccini vengano sviluppati, ma sono necessari approcci innovativi per indurre una protezione ampia e duratura contro i coronavirus noti e quelli ancora sconosciuti" ha affermato il consigliere della Casa Bianca per la pandemia e immunologo Anthony Fauci.

Dove cercare il "tallone d’Achille"

Negli ultimi mesi, i ricercatori della Duke University negli Stati Uniti ma anche altre due istituzioni accademiche (l’Università del Wisconsin e il Brigham and Women’s Hospital di Boston), hanno ricevuto un finanziamento di ben 36,3 milioni di dollari per trovare il vaccino "definitivo". Ma qual è il segreto per fermare tutte le infezioni virali? "Quello che cerchiamo di fare è prendere di mira una parte specifica del virus, il suo 'tallone d’Achille'", ha detto Kevin Saunders, direttore della ricerca presso il Duke Human Vaccine Institute. "Affinché un vaccino funzioni su diversi tipi di coronavirus, quel 'tallone d’Achille' dovrebbe essere una parte del virus che rimane uniforme tra le varianti e nel tempo, quindi quando i virus mutano, la parte che il vaccino prende di mira è quella che non muta, o cambia poco", si legge sul Corriere.

Esaminando un paziente guarito dalla Sars del 2003 e un altro dal Covid, i ricercatori hanno trovato un potente anticorpo chiamato DH1047, presente nelle cellule di entrambi i pazienti. "Quando abbiamo vaccinato i primati non umani con il nostro vaccino hanno generato questi anticorpi che assomigliano a DH1047" ha aggiunto Saunders. "Il vaccino iniettato nelle scimmie ha dimostrato di essere capace di proteggere non solo dal Sars-CoV-2, ma anche dall’infezione di diversi altri coronavirus". Per scoprire il "pan vaccino" adatto, i ricercatori si stanno concentrando in tutte quelle particelle virali più o meno simili in tutti i coronavirus.

Ecco il primo potenziale vaccino

Lo Spik Ferritin Nanoparticle (SpFN) sviluppato dai ricercatori del Walter Reed Army Institute of Research americano si basa su una tecnologia sviluppata per produrre vaccini antinfluenzali universali ed è "composto da una nanoparticella a forma di pallone da calcio con 24 facce decorate con più copie della proteina spike del SARS-CoV-2 originale". In questo modo, il sistema immunitario può riconoscere e contrastare le diverse varianti sia del Covid ma, potenzialmente, anche di altri coronavirus offrendo "una protezione molto più ampia". I test di fase 1 sono già iniziati lo scorso aprile e hanno dato esito "promettente".

Oltre ai classici vaccini con l'ago, gli studiosi stanno testando quelli di nuova generazione, cioè a spray, per far sì che si possa bloccare l'infezione sul nascere, cioé sulle prime vie nasali. Insomma, bloccare il virus sulla porta d'ingresso e impedirgli di entrare nel nostro organismo. "La migliore difesa immunitaria avviene nelle vie d’ingresso del virus", ha detto l’immunologa Akiko Iwasaki dell'Università di Yale. "Il bello di questo vaccino è che non solo fornisce un’importante protezione, ma l’immunità è di lunga durata e cellule T e B rimangono sulla superficie della mucosa" ha sottolineato.

Per ora, il farmaco è stato testato sui topi ma si aspetta l’avvio dei test anche sull’uomo.

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