"Ho pensato alle dimissioni". Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli si racconta in un'intervista ad Un Giorno da Pecora. "Sì c'ho pensato, per tanti attimi. Perché c'era troppa violenza, troppa strumentalità. Nessuno mi ha convinto, la forza l'ho avuta da me stessa". Poi ha aggiunto: "Io ho ben due diplomi, però forse per alcuni non sono sufficienti. Perché sono femminista, sono una donna, sono molto determinata e sono assolutamente laica. E sai quanti ce l'hanno e che sono stati anche presidenti del Consiglio?".
"Il secondo diploma che avevo preso, quello di assistente sociale, dal 1990 è stato equiparato a laurea. Solo che io, in quel periodo, facevo già la sindacalista e non ho fatto la domanda. Ma l'ho riconosciuto immediatamente. Qual è il politico che di fronte ad un errore, invece di dare la colpa al proprio staff, chiede scusa per aver sbagliato?". A questo punto la Fedeli racconta di quando Gentiloni la chiamò per l'incarico da ministro: "Gentiloni mi disse 'ti propongo di fare la Ministra della Pubblica Istruzione, della Ricerca e dell'Università. Io sono svenuta lì, in un colpo solo, sul divano. Risposi obbedisco". "Sono tornata a casa - ha detto a Un Giorno da Pecora Rai Radio1 - perché ero vestita normalissimo dalla mattina, non mi aspettavo nulla. A casa presi un abito, un tailleur che avevo da anni e che avevo già indossato per l'elezioni di Mattarella".
Infine parla del suo passato da studentessa: "Ero una brava studentessa, abbastanza secchiona. No, al massimo un otto. Ma non ho mai preso un quattro. Non passavo i compiti. A quel tempo non si usava, non si faceva copiare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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