Coronavirus

Ora è allarme in Veneto: crescono morti e contagi

Rispetto a ieri in Veneto sono quasi raddoppiati i nuovi casi di positività al Covid-19. In aumento anche i decessi. Ma i numeri devono essere valutati in un arco temporale più ampio delle 24 ore

Ora è allarme in Veneto: crescono morti e contagi

Nelle ultime 24 ore i casi accertati di Covid-19 in Veneto sono praticamente raddoppiati. In diretta Facebook, il governatore Luca Zaia ha annunciato che sono stati registrati altri 3.151 nuovi positivi al coronavirus (ieri erano 1682) a fronte di 55mila tamponi effettuati. Va però sottolineato che i dati precedenti erano viziati dal calo di tamponi per le festività. Anche per questo i numeri, come spiegato da più parti, devono essere visti in un arco temporale più ampio.

Fa impressione il picco di decessi. Le persone che hanno perso la vita a causa di Covid-19 sono 175 (ieri 50) per un totale di 6.988 dall'inizio dell'emergenza. Resta sostanzialmente invariato il numero dei ricoverati: 3.457. Nei reparti ordinari salgono di 7 unità mentre scendono di 9 i pazienti in terapia intensiva. Un calo, questo, forse direttamente collegato al numero di decessi avvenuti.

Zaia ha anche evidenziato che "alle 12 di oggi" sono 23.644 le dosi di vaccino eseguite in Regione, pari al 60,8% della dotazione disponibile attualmente in magazzino. "Abbiamo una macchina in funzione, è oliata e funzionante", ha rassicurato il governatore che ha spiegato che si sta scrivendo "a casa ai vaccinandi per la convocazione, che poi dopo la vaccinazione tornano a casa già con l'appuntamento fissato per la seconda dose".

Zaia ha ammesso di aver "sentito il ministro Speranza, abbiamo parlato di classificazioni e di zone, ma non sappiamo nulla". "Di fatto il Consiglio dei ministri- ha proseguito- ha dato mandato a Speranza con decreto di fissare le nuove soglie per le classificazioni delle regioni, vedremo quale ci verrà data. Il decreto di ieri sera non ci è chiaro fino in fondo, ma verrà chiarito".

Altro delicato tema è quello delle scuole. Ieri Zaia ha firmato una nuova ordinanza regionale che prevede il ritorno in classe degli studenti delle superiori a febbraio. Oggi il governatore ha ribadito come per lui sia "un fallimento, la scuola è il nostro futuro ed è fondamentale che sia in presenza e non appesa ad un wi-fi, ma oggi la situazione è pesante".

Al punto stampa nella sede della Protezione Civile è intervenuta anche la dottoressa Francesca Russo, a capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, che ha spiegato che "abbiamo 38mila dosi a settimana, come da previsione, i vaccini vengono distribuiti alle Ulss che hanno avviato le vaccinazioni dal 30 dicembre. La prima fase è per operatori sanitari, ospiti e operatori Rsa e popolazione fragile". "Devono arrivare 185mila dosi entro fine mese con l'ultima tranche della prima fase", ha infine sottolineato la Russo.

I numeri sul coronavirus in Veneto non sono tranquillizzanti. Per la Regione pare sempre più vicina la possibilità di un prolungamento delle restrizioni nei prossimi giorni.

"Con indice Rt sopra 1 si va in arancione, sopra 1,25 si va in zona rossa", ha spiegato Zaia ricordando che il governo sta valutando di abbassare le soglie che fanno scattare il cambiamento di fascia.

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