Cronache

"Lo imploravo di smettere. Così l'albanese mi ha stuprata"

La ragazza sarebbe stata stuprata da un 22enne albanese a pochi passi da una nota discoteca di Cattolica. Il racconto: "Urlavo e lo imploravo di fermarsi"

"Lo imploravo di smettere. Così l'albanese mi ha stuprata"

"L'ho implorato di smetterla, ma era come se lui non sentisse. La mia vita è cambiata per sempre". È ancora sotto choc Chiara (nome di fantasia) la ragazza di 20 anni che, nella notte tra lunedì e domenica, sarebbe stata stuprata da un 22enne albanese a pochi passi dalla discoteca "Malindi", noto locale di Cattolica (Rimini). Il ragazzo, Bujar Metushi, un opeaio edile residente a Vallefoglia, in provincia di Pesaro-Urbino, è stato intercettato ieri mattina dai militari dell'Arma e condotto nel carcere riminese dei Casetti in attesa dell'udienza di convalida.

L'incontro

I fatti risalgono a domenica sera. Chiara si trovava in discoteca con alcune amiche quando è stata avvicinata dal 22enne: "Era la prima volta che lo vedevo. - racconta la giovane in una intervista al quotidiano Il Giorno - La mia amica conosce uno dei ragazzi che erano insieme a lui. Eravamo tutti insieme in gruppo, lì nel locale, quando a un certo punto lui mi ha chiesto di uscire". I due sono usciti all'esterno del locale e hanno cominciato a chiacchierare: "Ho pensato che la musica fosse troppo alta e che volesse semplicemente andare fuori in un luogo meno rumoroso per parlare. - continua la 20enne - Non credevo che avesse cattive intenzioni. Sembrava un bravo ragazzo, mi sono fidata di lui. Non mi è sembrato che ci stesse provando con me, e io non ero interessata a lui". Ma poi è accaduto l'imprevedile.

L'aggressione

Chiara si è fidata di quel ragazzo. Insieme si sono incamminati verso un sentiero poco illuminato: "Mi ha preso con forza per i fianchi. - ricorda tra le lacrime - Io ho avuto paura: mi sentivo pietrificata. Mi ha trascinata dietro un cespuglio. Quando ho capito le sue intenzioni, ho preso il cellulare e ho mandato un messaggio criptato su WhatsApp ad un mio amico: era una richiesta di aiuto". Il ventiduenne avrebbe cominciato a baciarla e palpeggiarla nelle parti intime: "Lui ha iniziato a palparmi. - prosegue la ragazza -Mi dimenavo, cercavo di liberarmi, ma lui era molto più forte di me. Mi ha sbottonato i pantaloni e poi mi ha tolto gli slip. L'ho implorato di smetterla, ma era come se lui non sentisse".

La denuncia

Chiara è riuscita a liberarsi dalla morsa del presunto aggessore e, con il supporto delle amiche, ha allertato i carabinieri. Nell'attesa dei militari dell'Arma, è scoppiata la rissa tra il gruppo di albanesi (amici del 22enne) e altri ragazzi che sono accorsi in soccorso della vittima. La 20enne è stata poi trasportata in ospedale dove, ancora sotto choc, le sono state riscontrate alcune abrasioni nelle parti intime. "Sono distrutta. - dice -Ancora faccio fatica a rendermi conto di quello che è successo. Sono felice però di aver trovato il coraggio di denunciare: tutte le ragazze vittime di violenza dovrebbero farlo". Poi conclude: "Adesso desidero una cosa sola: Che lui paghi.

Non solo per quello che ha fatto a me, ma anche al mio amico, che è stato picchiato".

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