Vi hanno cancellato le vacanze? Ecco che cosa dovete fare

Chi ha prenotato biglietto e soggiorno per un viaggio deve avere la possibilità di scegliere tra il rimborso della cifra anticipata, oppure un voucher da riutilizzare in futuro

Vi hanno cancellato le vacanze? Ecco che cosa dovete fare

Causa pandemia di coronavirus, sull’estate 2020 pende, da mesi, un grosso punto di domanda. Non è ancora ufficiale se e quando potremo andare in ferie e dove. Da quelle che sono le linee guida del momento, non si dovrebbe avere il via libera a uscire dai confini nazionali per le vacanze, ma si tratta – come detto – solo di un’indicazione che attende la conferma istituzionale.

Ciò detto, si pone un gran bel problema, ovvero quello dei rimborsi a tutte le persone che hanno pagato i biglietti dei treni e degli aerei e l’alloggio (caparra o interamente) per un viaggio.

Diciamo subito che le regole che vale, o che dovrebbe valere, è la seguente: il cittadino ha il diritto di richiedere un rimborso – di una parte o del totale della spesa – oppure un voucher da riutilizzare in futuro per le vacanze. Oltre alle rassicurazioni dell’Unione nazionale consumatori, anche l’Ue si è messa di mezzo.

Infatti, come registrato da La Repubblica, l’Unione Europea sarebbe pronta ad aprire una procedura d’infrazione qualora non saranno riviste le regole che permettono sia ai tour operator sia alle compagnie aeree di non rimborsare le spese sostenute dai clienti per colpa del coronavirus. Cosa che è contraria alle norme europee stesse.

L’Europa, nello specifico, non punta il dito solo contro gli operatori italiano, ma anche quelli di gran parte del Vecchio Continente, visto che il problema è presenta in molti altri Paesi come i vicini d’Oltralpe francesi, la Spagna, il Portogallo, la Croazia, la Grecia, l’Olanda, il Belgio, il Lussemburgo, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Polonia e, infine, anche Malta.

Per quanto concerne il fronte italiano della questione, il cosiddetto decreto "Cura Italia" di marzo aveva previsto che le compagnie potessero tramutare le prenotazioni già effettuate e dunque già pagate in buoni da riutilizzare entro dodici mesi, senza però gatantire il rimborso per le vacanze saltate.

Insomma, il nodo è esattamente qui: deve essere data possibilità di scelta al cittadino, tra il voucher da usare oppure il rimborso degli euro spesi.

Come fare dunque? Come già sottolineato nelle scorse settimane dall’Unc, in caso di pacchetti turistici cosiddetti "all-in-one" (fatti cioè della parte relativa al trasferimento e all’alloggio), l’organizzatore dello stesso pacchetto turistico può offrire al cliente viaggiatore un pacchetto sostitutivo di egual valore in un’altra destinazione possibile, o in alternativa, organizzare la procedura di rimborso totale o parziale (a seconda degli accordi). Oppure, come detto, provvedere alla realizzazione di un voucher.

Per quanto riguarda invece le prenotazioni nelle strutture

ricettive – hotel, villaggi, agriturismi e B&B – la persona che ha prenotato e pagato una stanza ha pieno diritto alla restituzione delle somme versate. L'albergatore, infatti, non può trattenere l'anticipo o la caparra.

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