Quel bando da 74 milioni di euro per accogliere 2.900 immigrati

In provincia di Vicenza si è deciso di fare una gara per dare ospitalità a 2.900 profughi e di finanziarla con 74 milioni di euro

Quel bando da 74 milioni di euro per accogliere 2.900 immigrati

Il business dell’accoglienza non si ferma. In provincia di Vicenza si è deciso di fare una gara per dare ospitalità a 2.900 profughi e di finanziarla con la modica cifra di 74 milioni di euro. A tanto ammonta il bando lanciato alcune settimane fa dal ministero dell'Interno e che si è concluso da poco. A darne notizia è il quotidiano ‘La Verità’ che, partendo da questa notizia, ha fatto un rapido calcolo.

Se per ognuna delle 93 province italiane si stanziassero 74 milioni spenderemmo poco meno di 7 miliardi e se ogni provincia ospitasse circa 3mila immigrati avremmo un totale di circa 270.000 persone, ovvero il numero di extracomunitari sbarcati in Italia dal 2016 a oggi. Non si tratta di numeri esagerati se si considera che tra i 2014 e il 2017 gli stranieri arrivati in Italia che hanno fatto domanda d’asilo sfiora il mezzo milione. Il direttore Maurizio Belpietro, poi, nel suo editoriale, si chiede come possano essere questi 7 miliardi per aiutare le famiglie o le imprese italiane in difficoltà e scrive:“In un colpo solo si potrebbero finanziare gli incentivi per l'assunzione dei giovani, gli aiuti alle persone ridotte in povertà, il rinnovo dei contratti pubblici, il piano per l'industria 4.0 e avanzerebbero ancora un mucchio di soldi. Oppure si potrebbe evitare di dover svendere l'argenteria di Stato, come ad esempio Poste e Fs”. “Certo, - conclude Belpietro - il governo con il Def e la manovra finanziaria promette ugualmente aumenti e incentivi, ma li farà, come annunciato, aumentando il deficit, ossia indebitando il Paese ancora più di quanto non sia.

Tradotto, significa che i 7 miliardi spesi per i migranti sono soldi che non abbiamo e che troviamo facendo altro debito. Soldi che dovranno essere pagati dalle future generazioni o da noi con una (prossima) stangata fiscale".

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