Il ritorno di Roberto Maroni: guiderà la lotta al caporalato

La nomina dell’ex ministro dell’Interno è avvenuta oggi. L’obiettivo è dare impulso alle iniziative a tutela dei lavoratori

Il ritorno di Roberto Maroni: guiderà la lotta al caporalato

Torna di nuovo in campo l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, chiamato dall’attuale inquilina del Viminale, Luciana Lamorgese, a presiedere la consulta per l'attuazione del protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato. L’organismo, che avrà il compito di dare impulso alle iniziative a tutela dei lavoratori, soprattutto a livello locale, si è insediato proprio oggi. Presenti all’incontro, oltre a Lamorgese, i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. Ha presenziato anche il presidente del consiglio nazionale di Anci Enzo Bianco, sindaco di Catania.

La nomina arriva proprio nel giorno in cui è stato arrestato un imprenditore 53enne del Foggiano, in Puglia, accusato di concorso nel reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. La vicenda risale al 2018, quando ci fu un incidente stradale in cui persero la vita dodici braccianti africani, di età compresa tra i 21 e i 41 anni. Le indagini sono state molto accurate e hanno permesso agli inquirenti di scoprire che in provincia di Foggia, per la raccolta dei pomodori, veniva reclutata manovalanza in nero, sfruttata fino all’osso da imprenditori senza scrupolo. Anche le persone decedute nell’incidente erano sottoposte a turni massacranti e costrette a vivere in case rurali prive di porte, finestre, servizi igienici e acqua corrente.

Compito della consulta sarà proprio quello di dare impulso alle iniziative nell’ambito del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Nei mesi scorsi, è stato reso noto il V Rapporto agromafie e caporalato a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto, che ha fornito i dati degli ultimi due anni in Italia.

Sono più di 2 milioni 600mila i lavoratori irregolari e il settore agricolo è quello che presenta le maggiori anomalie. Le vittime del caporalato viaggiano a una media di poco meno di 200mila all’anno, cifre sbalorditive che presuppongono un impegno serio e concreto da parte delle istituzioni.

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