L'importante è partecipare. Se vinci attento a non stravincere perché altrimenti perdi il posto. Tipo quello che è accaduto nella terra di Grosseto a mister Riccini allenatore dell'Invictasauro che ha travolto di ventisette gol il Marina, nel campionato juniores. E così il presidente Brogelli ha deciso di mettere alla porta il proprio tecnico colpevole di mancanza di rispetto nei confronti dell'avversario. Seguono applausi, complimenti, felicitazioni all'illustre Brogelli che come il barone De Coubertin (anche se trattasi di un falso storico) non insegue la vittoria e soprattutto ama educare i giovani all'etica sportiva.
La domanda sorge spontanea: ma se i giovani calciatori dell'Invictasauro si fossero fermati sul 2 o 3 o 4 a zero, visto e considerato il livello modestissimo dei sodali del Marina, sarebbero stati forse rispettosi, corretti dello spirito sportivo, o, invece, traditori dello stesso. Perché la lealtà non va verificata nel conteggio dei gol semmai nell'osservanza delle regole, nella onestà del proprio comportamento e il risultato ultimo fa parte di questi comandamenti che sono alla base di qualunque competizione. Non è colpa dei ragazzi dell'Invictasauro se quelli del Marina sono deboli, fragili e scarsi. Accade anche nel football illustre, quello dei professionisti, là dove, ad esempio, la Spagna, venerdì sera, ha battuto Malta 7 a 0 o la Danimarca ha coperto 6 a 0 Gibilterra. Non per questo si è parlato di impertinenza o disprezzo degli spagnoli o dei danesi nei confronti dei loro simili rivali, battuti e umiliati.
Ma il presidente Brogelli sta vivendo il suo momento di gloria mentre i suoi juniores sono costretti a tenere la testa bassa e il loro allenatore a cercarsi un altro posto di lavoro.La vicenda serva di lezione: la prossima volta si mettano d'accordo con gli avversari, così il presidente sarà felice e vincente.
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