Cronache

Violenta l'amichetta della figlia: 30enne rischia il linciaggio

Un trentenne è accusato di aver violentato l'amichetta dodicenne della figlia. L'uomo è stato linciato in strada da un gruppo di residenti

Violenta l'amichetta della figlia: 30enne rischia il linciaggio

Avrebbe stuprato l'amichetta 12enne della figlia e immortalato la violenza con la fotocamera dello smartphone. Per questo motivo un 30enne del quartiere Pilastro di Bologna è in stato di fermo con l'accusa di violenza sessuale su minore. L'uomo è stato linciato in strada da un gruppo di residenti capeggiato dal papà della ragazzina.

I fatti

Stando a quanto riferisce Il Resto del Carlino, i fatti risalgono a cinque giorni fa. Il presunto abuso si sarebbe consumato all'interno di un appartamento Acer del quartiere Pilastro di Bologna, nel centro storico del capoluogo felsineo. La vittima, una ragazzina poco più che dodicenne, sarebbe stata stuprata in casa del 30enne salvo poi dileguarsi subito dopo la violenza.

Di ritorno a casa, si sarebbe rintanata nella propria camera rimanendo in silenzio per qualche giorno. Preoccupati dalla condotta anomala, i genitori avrebbero chiesto conto alla figlioletta della scelta di isolarsi. A quel punto, la dodicenne avrebbe vuotato il sacco svelando i dettagli del drammatico accaduto.

La spedizione punitiva

Appresa la terribile confessione, il papà della ragazzina si è precipitato a casa del presunto aggressore mentre un gruppo nutritro di residenti si è radunato in strada per dargli manforte. Dopo esser stato trascinato fuori dall'abitazione, il sospettato è stato assaltato da circa una trentina di persone pronte a vendicare il terribile oltraggio.

Alcuni vicini di casa, ritenendo che si trattasse di una rissa, hanno allertato la polizia. Per fortuna, l'ntervento propiziatorio degli agenti ha evitato il peggio: l'uomo aveva già un occhio pesto ed era sanguinante in volto. Scoperta la trama dell'aggressione, i poliziotti hanno scortato immediatamente il 30enne in questura l'interrogatorio di rito.

"Era consenziente"

Stando a quanto avrebbe raccontato il sospettato, la dodicenne avrebbe espresso consenso al rapporto. "Lei era consenziente, se non avesse voluto non avrei fatto nulla", ha rivelato l'indagato. Ma dei video sullo smartphone sconfesserebbero le sue dichiarazioni gettando ombre sul grave accaduto.

In attesa di approfondire la drammatica vicenda, il 30enne è in stato di fermo nel penitenziario di Dozza: dovrà rispondere del reato di violenza sessuale su minore. La sua famiglia avrebbe lasciato il quartiere di tutta fretta non appena appresa la notizia.

La dodicenne, invece, è stata accompagnata all'ospedale di Sant'Orsola di Bologna per tutti gli accertamenti del caso.

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