Non un grazie, ma una serie di atti di violenza. Questa, purtroppo, è stata la ricompensa per gli operatori del 118 che domenica pomeriggio sono intervenuti in due occasioni ad Azzate e a Busto Arsizio, nel Varesotto.
Come riporta Varesenews, la prima chiamata è avvenuta da parte di alcuni passanti che ad Azzate si sono accorti che un uomo si trovava visibilmente in difficoltà. Ma al loro arrivo i soccorritori sono stati aggrediti proprio da parte della persona che dovevano aiutare e hanno dovuto ricorrere ai rinforzi per contenerla e trasportarla al pronto soccorso.
Quasi in contemporanea un altro allarme è scattato da Busto Arsizio. L’equipaggio di un mezzo di soccorso ha raggiunto l’abitazione di un paziente, ma anziché concentrare gli sforzi sulla loro attività, i sanitari hanno dovuto difendersi. In questo caso addirittura gli operatori si sono dovuti chiudere in bagno per evitare il peggio. Dal canto suo l’assistito non ha smesso di manifestare la propria aggressività nemmeno al pronto soccorso.
Insomma, nel giro di poche ore anziché ricevere quanto meno un ringraziamento per il loro intervento, il personale del 118 ha dovuto subire atti di violenza, che fortunatamente non hanno avuto gravi conseguenze. E non si tratta di avvenimenti isolati.
Intervistato dalla testata online, Guido Garzena, responsabile del 118 di Varese, si è espresso sull’accaduto. “Spiace dover assistere a questi episodi, – ha affermato – purtroppo si moltiplicano situazioni delicate e a volte, pericolose in cui i nostri operatori arrivano e invece di soccorrere devono proteggersi. Soprattutto i più giovani sono in difficoltà e nei weekend avere ragazzi volontari in ambulanza è abbastanza normale.
Il clima di violenza è un problema serio che va affrontato con decisione. Inoltre, se un equipaggio viene messo in condizione di non operare, a rimetterci è tutto il sistema di soccorso del 118 e il territorio viene sguarnito”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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