Coronavirus

Il virologo Pregliasco: "La grande ondata sta finendo"

Il virologo Fabrizio Pregliasco commenta gli ultimi dati dell'epidemia: "La grande ondata sta finendo ma la Lombardia resta osservata speciale"

Il virologo Pregliasco: "La grande ondata sta finendo"

"La grande ondata del virus sta finendo". A dirlo è il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco nel corso di una intervista alle pagine dell'agenzia stampa AdnKronos Salute.

L'epidemia sta volgendo al termine? E, ancora, ci sarà una seconda ondata? Sono queste le domande che arrovellano fior fior di scienziati ad ogni latitudine del globo, sulle tracce di un virus che ha mietuto, ad oggi, 6.581.066 vittime in tutto il mondo (qui la mappa interattiva in tempo reale dei casi). Secondo il professor Fabrizio Pregliasco, i dati relativi all'Italia promettono bene: "La grande ondata sta finendo. Resta acceso un fuocherello che continua a mantenersi, ma a mio avviso va verso un destino positivo", afferma con moderato e pacato ottimismo.

Il ''nervo scoperto" del Belpaese resta ancora la Lombardia dove, nonostante il trend epidemiologico abbia subito una netta inversione di tendenza nelle ultime settimane, continua a far segnare i numeri più alti di tutta la penisola: 89.526 decessi e 16.203 totali dallo scorso 21 febbraio. "Il fuocherello è la Lombardia, che rimane 'un'osservata speciale', dove è necessario più che mai fare appello alla responsabilità di tutti. - dice il virologo - Vigilanza serena, ma stretta e continua - raccomanda l'esperto - I numeri fotografano una situazione di tenuta con la Lombardia che tuttavia si abbassa, ma non troppo".

Una rilevante criticità è rappresentata dalla quantità di tamponi eseguiti sulla popolazione: "Sono pochi, - spiega Pregliasco - ed è questo l'elemento che lascia in difficoltà rispetto all'interpretazione dei dati. Il tasso di positività sui nuovi tamponi è più alto rispetto al valore medio dello 0,5-0,6%, ma è comunque basso. Milano tiene, Bergamo e Brescia vanno bene. - rileva ancora - Quello che conta, precisa, è che "si riduce la massa complessiva di malati ed è importante ricordare che solo lo 0,8% degli attuali positivi è in terapia intensiva; l'85% è sostanzialmente a domicilio, con forme paucisintomatiche o comunque in isolamento".

Il distanziamento sociale, ad oggi, resta l'unica misura praticabile per limitare la trasmissione del Sars-COV-2. Ma, non sempre, le regole anti-contagio vengono rispettate: "Se sono state rispettate le distanze anticontagio nelle manifestazioni di oggi? Non molto, c'è voglia di stare un pò troppo 'vicini vicinì, e questo non fa bene.

- afferma - E' vero che siamo nella fase calante di questa ondata ma dobbiamo mantenere una vigile serenità, non abbandonarci ad eccessi".

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