Coronavirus

Virus, avvocato di Caserta avverte: "Non difenderò chi viola le misure restrittive, è criminale"

Carmen Posillipo, che ha diversi parenti contagiati a Bergamo, diffida chiunque violi l'articolo 650 a presentarsi nel suo studio: "L'Italia è in ginocchio e al Nord c'è uno sterminio"

Virus, avvocato di Caserta avverte: "Non difenderò chi viola le misure restrittive, è criminale"

Ha dichiarato che non difenderà chiunque non rispetti le norme disposte dal governo per il contenimento della diffusione da coronavirus. Come una sorta di obiezione di coscienza. Si chiama Carmen Posillipo ed è un avvocato di Caserta, con origini bergamasche che, come riportato da Tgcom24, ha fatto sapere che si rifiuterà di difendere le persone denunciate per violazioni delle ordinanze di restrizioni varate del governo.

"Non venite da me"

Secondo quanto riportato dal quotidiano, Posillipo, che ha la madre di Bergamo e diversi parenti bloccati in una delle città più colpite, sulla questione è stata molto chiara: "Non venite da me per essere difesi da eventuali denunce per violazione dell'ordinanza di restare a casa". In questo modo, la professionista ha avvertito tutti i potenziali "clienti" della sua posizione, cioè quella di ricorrere a una sorta di obiezione di coscienza.

L'obiezione di coscienza

Posillipo, che avrebbe alcuni parenti contagiati dal Covid-19 nella città lombarda, si è chiesta e come sia possibile che gli esseri umani possano comprendere la portata di un'emergenza come questa e del dolore che ne consegue soltanto "se toccati in prima persona". Perciò chiunque voglia violare l'articolo 650 (cioè inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, punito con l'arresto fino a tre mesi) è bene che non chieda aiuto al legale campano e al suo studio.

"Al Nord c'è uno sterminio"

"L'Italia è in ginocchio e al Nord c'è uno sterminio", ha spiegato l'avvocato Posillipo. Che, ricordando la sua personale situazione familiare, ha aggiunto: "A Bergamo ho dei familiari: tra zii e cugini, quattro risultano contagiati e uno è in terapia intensiva. Bergamo non ha più spazi per seppellire i morti e negli ospedali stanno applicando criteri di selezione per probabilità di sopravvivenza". Ed è notizia di poco fa, di un operatore 51enne del 118 deceduto, in queste ore, dopo le conseguenze del contagio da Covid-19. L'uomo, in servizio alla centrale operativa dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, ospedale centro dell'emergenza sanitaria.

"Stare a casa è un dovere"

La professionista si è poi chiesta come la collettività non capisca l'importanza delle misure: "Siamo tutti fermi, i danni economici si protrarranno per anni su di noi ed è mai possibile che, dinnanzi a tutto ciò, le forze dell'ordine debbano operare h 24 per farci stare a casa e farci sopravvivere? È difficile stare a casa, ma se è per la sopravvivenza è un dovere farlo e chi non lo fa è un criminale".

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