Coronavirus

Virus, l'Oms: "In sei settimane numero di casi quasi raddoppiato"

Il direttore generale Ghebreyesus, in conferenza stampa, ha elogiato i Paesi più virtuosi: "Solo con una stretta aderenza alle misure sanitarie il mondo riuscirà a sconfiggere Covid-19. Laddove vengono seguite queste misure, i casi diminuiscono"

ll direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus
ll direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus

Una diffusione che sembra non arrestarsi. Nelle ultime settimane, infatti, il numero totale di contagi di nuovo coronavirus è quasi raddoppiato, raggiungendo i 16 milioni di casi, con 640mila deessi totali. A farlo sapere, durante una conferenza stampa, è stato Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, il quale ha ricordato che "la pandemia continua ad accelerare".

Gli Stati virtuosi

Secondo il direttore dell'Oms, alcuni Paesi più di altri hanno seguito con maggiore attenzione i consigli forniti dall'istituzione sanitaria mondiale e, per questo motivo, sono riusciti a prevenire focolai su larca scala o almeno a riportare sotto controllo situazioni pandemiche piuttosto complicate. Tra gli stati virtuosi citati da Ghebreyesus sono citati la Cambogia, la Nuova Zelanda, il Ruanda, la Tailandia, il Vietnam, il Canada, la Cina, la Germania e la Corea del Sud. "Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sono molti altri che avrebbero potuto essere elencati", confermano dai vertici dell'Oms. "Dobbiamo interrompere le catene di trasmissione ma, allo stesso tempo, dobbiamo identificare i gruppi vulnerabili e salvare vite umane, mantenendo i tassi di mortalità se possibile a zero, altrimenti al minimo", ha aggiunto Ghebreyesus, plaudendo all'operato di Giappone e Australia a tale riguardo.

"Covid-19 la peggiore emergenza"

"Mentre oggi sono passati sei mesi dalla dichiarazione dell'emergenza sanitaria globale, la pandemia di Covid-19 sta dimostrando che la salute non è una ricompensa per lo sviluppo, è il fondamento della stabilità sociale, economica e politica", ha spiegato ancora il direttore generale dell'Oms. Ghebreyesus ha definito anche la pandemia causata dal nuovo virus la peggiore emergenza sanitaria che l'Oms abbia mai dovuto affrontare: "Solo con una stretta aderenza alle misure sanitarie, dall'indossare maschere all'evitare la folla, il mondo riuscirà a sconfiggerla. Laddove vengono seguite queste misure, i casi diminuiscono. Dove non lo sono, i casi aumentano".

Secondo Mike Ryan, responsabile del programma per le emergenze dell'Oms, è necessario che i Paesi di tutto il mondo mantenano rigide restrizioni sanitarie, come il distanziamento fisico: "Ciò che è chiaro è che la pressione sul virus spinge i numeri verso il basso. Rilasciando quella pressione, i casi riprendono a crescere".

"Grato per gli sforzi dell'Oms"

"Sono immensamento orgoglioso della nostra organizzazione, delle persone e dei loro sforzi. Negli ultimi sei mesi, l'Oms ha lavorato senza sosta per sostenere i Paesi a prepararsi a rispondere al coronavirus", ha aggiunto Ghebreyesus, il quale ha ribadito che, "nonostante il mondo sia cambiato, non sono cambiati i pilastri fondamentali della risposta" alla pandemia, così come "le misure per bloccare il contagio e salvare vite". E ancora: "Tenete la distanza dagli altri, lavate le mani, evitate aree affollate e al chiuso e indossate la mascherina dove è richiesto.

Uno degli ingredienti fondamentali per fermare questo virus è la determinazione e la volontà di fare scelte difficili per proteggere noi stessi e gli altri".

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