Coronavirus

Il Papa ora "cita" Fabio Fazio "Delitto non pagare le tasse"

In un'intervista il pontefice ha suggerito ai fedeli e ai non credenti di "non sprecare questi giorni difficili" e ha fatto sapere di essere rimasto colpito dalle parole del conduttore televisivo. Che ha risposto: "Sono travolto dall'emozione"

Il Papa ora "cita" Fabio Fazio "Delitto non pagare le tasse"

Nei giorni in cui tutto il Paese è in quarantena per cercare di arginare la diffusione del nuovo coronavirus, anche papa Francesco, dal Vaticano, segue l'evolversi dei contagi. E, dopo le preghiere a Santa Maria Maggiore e nella chiesa di San Marcello al Corso a Roma, oggi, intervistato da Repubblica, consiglia di non sprecare i giorni dell'isolamento domestico, magari ritrovando piccoli gesti "di vicinanza e concretezza verso le persone che sono a noi più vicine, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo".

L'elogio a Fazio

Li definisce "gesti decisivi" e sulle cose che ognuno sta imparando da questa situazione di emergenza cita pure l'articolo di Fabio Fazio, uscito sempre su Repubblica, che lo ha "molto colpito". Nel suo pezzo, il presentatore di "Che tempo che fa" scriveva di provare a mettere ordine nella vita di tutti i giorni e non solo nei cassetti e che gli atteggiamenti di tutti potevano avere delle conseguenze nell'esistenza delle altre persone. "Mi ha colpito il fatto che i nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri. Ha ragione, ad esempio, quando dice: 'È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua'. Questa cosa mi ha colpito molto", ha riferito il papa commentando l'articolo di Fazio.

La replica del conduttore

E la risposta del presentatore è arrivata subito. "Sono travolto dall'emozione. Dovrò cercare di meritarmi questo onore e questa responsabilità", ha scritto Fazio sul suo profilo Twitter, commentando l'intervista del Pontefice. "Al di là delle parole che mi riguardano, papa Francesco ha invitato tutti noi a non sprecare questo tempo difficile ma ad adoperarlo per guardare in noi stessi e ritrovarci", ha sottolinato Fazio.

Le preghiere del papa

"Ho chiesto al Signore di fermare l'epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo", ha riferito il papa quando gli è stato domandato che cosa preghiera avesse fatto nelle due chiese romane. E, sulla difficoltà, del momento ha aggiunto: "Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, familiari, amici. Capire che nelle piccole cose c'è il nostro tesoro. Ci sono gesti minimi, che a volte si perdono nell'anonimato della quotidianità". Ha elencato poi "gesti di tenereazza, di affetto, di compassione che, tuttavia, sono decisivi, importanti", come "un piatto caldo, una carezza, un abbraccio, una telefonata" e ha aggiunto: "Sono gesti familiari di attenzione ai dettagli di ogni giorno, che fanno sì che la vita abbia senso e che vi sia comunione e comunicazione fra noi".

"Scopriamo una nuova vicinanza"

Tra le esortazioni di Bergoglio nei momenti più complicati, c'è anche quella di "scoprire una nuova vicinanza"."A volte viviamo una comunicazione fra noi soltanto virtuale", ha continuato il Papa. Che poi aggiunge: "Spesso le famiglie a casa mangiano insieme in un grande silenzio che, però, non è dato da un ascolto recipro, bensì dal fatto che i genitori guardano la televisione mentre mangiano e i figli stanno sul telefonino. Sembrano tanti monaci isolati l'uno dall'altro. Qui non c'è comunicazione. Invece, ascoltarsi è importante, perché si comprendono i bisogni dell'altro, le sue necessità, fatiche, desideri".

Il grazie del papa

Il Pontefice ha poi voluto ringraziare "chi si spende per agli altri", definendoli "un esempio" della concretezza a cui faceva riferimento e ha aggiunto: "Chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i proprio cari, cercando di accompagnarli in tutti i modi possibili. La consolazione adesso deve essere impegno di tutti". E l'ultimo suggerimento, papa Francesco, lo ha rivolto ai non credenti: "Tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha ancora incontratio Dio, chi non ha il dono della fede, può trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell'amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: 'Non posso pregare perché non credo'.

Ma, nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell'amore delle persone che ha intorno e lì trovare speranza".

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