Il Sars-CoV-2 sta cambiando. Succede ogni volta che un virus si replica, ma non sempre le mutazioni sono significative. Ma un nuovo studio, ancora in pre-pubblicazione, ha mostrato la possibilità di un cambiamento che incide sulla trasmissibilità del nuovo coronavirus.
Gli scienziati dello Scripps Research Institute in Florida hanno valutato l'evoluzione della proteina Spike e il suo ruolo nella pandemia: "Il nostro intento primario- scrivono i ricercatori- è identificare modelli di mutazione che cambiano dinamicamente indicativi di una selezione positiva per le varianti di Spike. Inoltre abbiamo anche deciso di determinare se la ricombinazione sta giocando un ruolo nell'evoluzione della pandemia di Sars-CoV-2". Analizzando i dati provenienti da diversi Paesi del mondo, gli studiosi hanno notato che una mutazione, nota come D614G, stava diventando dominante su tutte le altre. La variante della proteina Spike sarebbe apparsa per la primo volta a febbraio in Europa, per poi diffondersi in altri Paesi ed è quella più diffusa nel mondo.
La prudenza è d'obbligo, dato che si tratta di uno studio non ancora sottoposto a revisione, ma sembra che la mutazione interessi un gene Spike (D614G), che avrebbe avuto l'effetto di aumentare i "picchi spike funzionali sulla superficie del virus", rendendola in grado di penetrare nelle cellule più facilmente. "Il numero - o la densità -di picchi sul virus è 4 o 5 volte maggiore a causa di questa mutazione", ha detto l’autore senior, Hyeryun Choe, secondo quanto riporta la Cnn. Così, questa mutazione permetterebbe al virus di aderire più strettamente alle mucose del naso e degli occhi, per iniziare il processo di infezione. Non solo. Sembra che questo cambiamento possa rendere Sars-CoV-2 10 volte più infettivo in ambiente di laboratorio.
"La mutazione D614G è associata ad una maggiore trasmissione", hanno sottolineato i ricercatori. Le analisi effettuate dagli scienziati di tutto il mondo mostrano che questa varietà del nuovo coronavirus è diventata dominante prima in Europa e poi negli Stati Uniti e in America Latina.
La nuova mutazione studiata dal team sembra non rendere il virus più letale, ma il cambiamento, in questo caso, sarebbe legato alla contagiosità.Se questa mutazione e i suoi effetti venissero confermati, bisognerà poi affrontare il possibile problema legata al vaccino per il nuovo coronavirus, che diverse aziende stanno iniziando a sperimentare.
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