Cronache

"Vuoi cambiare la tua vita?". A Roma panico per lo Squid Game tra i bimbi

Nella Capitale girano tantissimi biglietti identici a quelli che appaiono in televisione: cerchi, triangoli e quadrati che richiamano immediatamente alla memoria la serie coreana

"Vuoi cambiare la tua vita?". E a Roma è panico per lo Squid Game tra i bimbi

L’allarme è stato lanciato da una suora dell’istituto scolastico primario “Santa Dorotea” di via Matera a Roma. L’altra mattina, alcuni alunni si sono rinchiusi in classe per picchiarsi con calci e pugni. È bastato poco all’insegnante della scuola privata religiosa per scoprire che quella rissa era un gioco, ispirato alla famosa serie tv di Netflix Squid Game e subito è partito l’avviso per i genitori. Nella Capitale, negli ultimi giorni, girano tantissimi biglietti identici a quelli che appaiono in streaming: cerchi, triangoli e quadrati che richiamano immediatamente alla memoria la serie coreana, contestata per le scene di violenza. Insieme ai simboli, sull’altra facciata del biglietto, c’è un numero di telefono. Un invito al contatto che è avvenuto per diversi bambini, affascinati dal cartellino misterioso, nonostante in basso di specifica che l’età per partecipare al gioco va dai 18 ai 35 anni.

Chiamando a quel numero scatta una segreteria telefonica con la voce inquietante della bambola protagonista della serie. I biglietti sono stati lasciati un po’ dovunque in alcuni quartieri di Roma, anche fuori gli istituti scolastici. La preoccupazione dei genitori è stata così evidente che qualcuno ha deciso di denunciare l’episodio alle forze dell’ordine. “All'uscita di scuola – ha raccontato una mamma al quotidiano Il Messaggeromio figlio ha trovato il bigliettino con i simboli di Squid Game. Sono le figure di una serie sotto accusa perché parla di alcuni giocatori che se perdono vengono uccisi. Al tg parlavano di una sorta di istigazione al suicidio, potrebbe esserci dietro una challenge, siamo preoccupati”.

Per fortuna, la vicenda è stata ridimensionata ben presto. Nessun serial killer o maniaco c’era dietro la distribuzione dei biglietti di Squid Game, ma semplicemente si è trattato di un’operazione di marketing organizzata da un’agenzia immobiliare per reclutare personale. Un grosso spavento che è rientrato nel giro di poche ore, ma che ha scosso diverse famiglie romane. Sono stati gli stessi responsabili dell’azienda a gettare acqua sul fuoco. “Quest’idea – ha spigato il titolare al Fatto Quotidianonasce da una difficoltà molto grande, ovvero quella di riuscire a trovare giovani disposti a mettersi in gioco. Così abbiamo deciso di sfruttare l’onda della serie tv stampando questi bigliettini. Volevamo attirare l’attenzione e ci siamo riusciti”.

Squid Game esalta un divertimento mortale che coinvolge centinaia di persone con problemi finanziari. Questi uomini accettano uno strano invito a una competizione fatta di giochi dove chi perde muore. La serie, in poco tempo, è diventata virale anche in Italia ed è vista da giovani e bambini che, spesso, ne imitano le gesta compiendo atti di bullismo.

Per questo motivo è stata lanciata una petizione sul territorio nazionale per chiedere la cancellazione delle serie.

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