Scripta manent

La grafia di Bossetti: "Ecco chi è il killer di Yara"

Dall’analisi della scrittura di Massimo Bossetti emerge una un notevole narcisismo, accompagnato da una cura eccessiva della propria immagine

La grafia di Bossetti: "Ecco chi è il killer di Yara"

Dall’analisi della scrittura di Massimo Bossetti emerge una un notevole narcisismo, accompagnato da una cura eccessiva della propria immagine (vedi lettera g minuscola) e un atteggiamento “accalappiante” (vedi scrittura inclinata a destra e ripetitiva) che senza dubbio hanno condizionato la parte emotivo-affettiva, creando in lui ambivalenza di sentimenti. Vale a dire che egli passa con grande facilità da sentimenti di freddezza razionale ad atri di “sdolcinatura accaparrante” per ottenere comprensione e sedurre l’interlocutore col suo modo di fare.

La grafia non può dire se egli sia stato l’assassino di Yara, ma senza dubbio ci permette di affermare che ci troviamo di fronte ad un personaggio indefinibile e contorto, che non è riuscito a conciliare le forti pulsioni emozionali con un adeguato controllo consapevole. Ciò è senza dubbio alla base di un carattere borderline vale a dire ai limiti della patologia caratteriale.

Anche la morfopsicologia ci suggerisce alcune analogie con l’interpretazione grafologica, specie relativamente alla componente narcisistica come viene espressa dal volto e dalle movenze del corpo. (Clicca qui per guardare la scrittura di Bossetti)

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