Quindi, oggi...

Zelensky "cede" la Crimea, le pazze mascherine e Nonna Pina: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'aborto negli Usa, i "propagandisti russi" e le accuse al criminale di Bucha

Zelensky "cede" la Crimea, le pazze mascherine e Nonna Pina: quindi, oggi...

- vi leggo cosa scrivono i giornali progressisti sulla vicenda della corte suprema americana e dell’aborto. “L’argomentazione è che i diritti che non sono nella costituzione devono passare dalla legittimazione popolare. Tocca quindi al popolo e agli Stati legiferare e decidere”. Dico: vi pare ‘na cosa scandalosa? No. Ma La Stampa titola così: “Medioevo americano”. Esatto: questi chiedono di far votare e legiferare il popolo e loro lo chiamano Medioevo. Cose dell’altro mondo

- solita solfa: se i giudici sentenziano a favore dei liberal sono “progressisti” e da santificare. Se invece la pensano all’opposto e si comportano da conservatori, diventano “partigiani” troppo schierati eccetera eccetera. Non se ne può più

- interessante intervista al capo della Duma russa. Sull’aumento dei prezzi e sulle difficoltà economiche in Russia, dice: “Il consumismo non è il tratto principale dell’uomo russo. Quando è in gioco la sopravvivenza del paese, quando bisogna proteggerlo all’aggressione di tutta l’alleanza occidentale, per l’uomo russo l’aumento dei prezzi di qualche rublo non è più una tragedia”. C’è tanta retorica, forse propaganda. Ma anche un pizzico di verità. Almeno da quanto si vede oggi

- non andare ad un programma tv perché ti devi confrontare con quello che ritieni un “propagandista russo” spiega solo una cosa: che non sei abbastanza convinto delle opinioni che sostieni. Altrimenti te ne fregheresti e andresti in studio a smontare, pezzo per pezzo, quelle che ritieni le bugie dei “filorussi”. Lo sappiano Tocci e tutti gli altri. Peggio di così solo quella giornalista che non voleva parlare alla trasmissione perché unica donna invitata

- è morta Nonna Pina, quella delle tagliatelle. La signora Giuseppina Villani, 86 anni, aveva ispirato la famosa canzone dello Zecchino d’Oro. Ci ha regalato “un pieno di energia, effetto vitamina”. Quindi un saluto su questa rubrica era dovuto

- il procuratore di Kiev accusa un signore bielorusso dei crimini di Bucha. E tutti ovviamente a riportarne le parole, compresa l’identità e la foto del malcapitato. A quanto pare non è bastato il caso del battaglione le cui foto fecero il giro del mondo prima di scoprire che quei soldati in Ucraina non c’erano proprio mai stati. Voglio dire: il signor Kolostey, che avrebbero pizzicato a inviare un cofano rubato in Ucraina, magari sarà anche colpevole di stupri e omicidi orribili. Però lui nega tutto e anche in tempo di guerra esistono dei tribunali per accertare quanto successo. Vi sembrerà una follia, ma è questo che ci distingue delle autocrazie: anche durante un conflitto, si applicano i principi giuridici occidentali. Chiaro?

- mi astengo dal commentare il fatto che le mascherine siano utili o meno: non ne hanno un’idea chiara neppure gli esperti, figuratevi io. Ma la logica sì, su quella possiamo ragionare. E non capisco che senso abbia costringere i lavoratori del settore privato a indossare la mascherina quando quelli del settore pubblico possono stare in ufficio senza. Che è, un virus selettivo?

- tre interessanti questioni emergono dal discorso di oggi di Volodymyr Zelensky. Primo, con le armi occidentali non si limiterà a fermare l’avanzata dei russi, ma dopo averli bloccati tenterà di riconquistare il territorio perduto. Quindi parliamo di un conflitto lungo, lunghissimo. Secondo, intende ripristinare “l’integrità territoriale” dell’Ucraina. Legittimo, ma anche questo presuppone una guerra a lungo termine, visto e considerato che non intende “impantanarsi” in una situazione tipo quella del Donbass. Terzo, ammette che riprendersi la Crimea sarà un po’ complicato. In pratica la "cede", almeno per il momento, finché non ci saranno future (chissà quando) occasioni "diplomatiche"

- Ungheria, Bulgaria, forse altri: cominciano ad essere tantini i Paesi che si sfilano dall’embargo al petrolio russo voluto dall’Ue. E infatti il Consiglio Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia s’è chiuso con un nulla di fatto. Anche oggi lo sanzioniamo domani

- la morale è: belli i discorsi di Draghi sul federalismo e sugli Stati Uniti d’Europa, ma poi la pratica è tutta un’altra storia. E si vede

Commenti