Csm, Milano non tira più: ora nessun magistrato vuole lavorare in procura

Non era mai accaduto prima d'ora. Non ci sono candidati per due posti di sostituto procuratore alla procura di Milano e per ben undici posti al tribunale del capoluogo lombardo

Csm, Milano non tira più: ora nessun magistrato vuole lavorare in procura

Lavorare al tribunale di Milano? No grazie. Non era mai accaduto prima d'ora, ma la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura, competente per le pratiche di trasferimento, ha preso atto del fatto che non ci sono candidati "legittimati", cioè in regola con i requisiti richiesti, per due posti di sostituto procuratore alla procura di Milano e per ben undici posti (che quindi resteranno vacanti) su ventuno al Tribunale del capoluogo lombardo.

Insomma, la procura e il tribunale non tirano più, non sono più appetibili per i magistrati. Per la prima volta, sono rimasti scoperti, per mancanza di domande da parte di chi aveva i requisiti per concorrere, due posti all'ufficio giudiziario guidato da Edmondo Bruti Liberati e altri undici posti su ventuno al tribunale del capoluogo lombardo. Si tratta di un fenomeno che non ha precedenti. "Milano è sempre stata una sede ambitissima", ha confermato Giovanna Di Rosa, consigliere del Csm e componente della Terza commissione di Palazzo dei Marescialli, che oggi ha dovuto prendere atto della mancanza di domande.

Un fatto assolutamente nuovo.

Secondo Di Rosa, la scelta di non scegliere Milano è detata dal "pesantissimo carico di lavoro" dei due uffici giudiziari e dall’elevata qualità degli affari trattati sia in procura sia in tribunale. Insomma, sembrano ben lontani i tempi di Mani Pulite, quando proprio le indagini del pool meneghino avevano spinto molti giovani a scegliere la magistratura.

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