CS&N e la Jones, figli dei fiori vecchi e nuovi

Figli dei fiori sopravvissuti alla diaspora hippie, Crosby Stills & Nash (con Neil Young che va e viene dal supergruppo) sono stati il simbolo del country rock californiano, quello che veniva dai multiformi Byrds, di cui lo stesso Crosby fu una importante pedina (così come Stills e Young venivano dai Buffalo Springfield). Brutalmente invecchiati, pieni di acciacchi (Crosby è un sopravvissuto ad ogni genere di esperienza, dal trapianto di fegato alla droga alla galera), con valanghe di stravizi alle spalle, i tre sono ancora in giro per il mondo qui a cantare i loro inni libertari, come faranno anche stasera all’Arena, per il Milano Jazzin’ Festival, nella prima data del loro tour italiano. Tre splendide voci (oggi tutte da verificare) che hanno cantato la storia del country rock. Un po’ freak e un po’ populisti, solari e cupi al tempo stesso, melodici e rockeggianti, figli di una generazione che ha conquistato (spesso pagandola a caro prezzo) la libertà, hanno lastricato la strada della musica popolare con brani del calibro di Teach Your Children, Wooden Ships, Marrakesh Express, Carry On. Come sempre alternano suoni elettrici eed acustici, si impegnano nella denunacia contro la guerra (il loro ultimo tour con Young contro le guerre di Bush è stata deludente musicalmente e spesso criticata dal pubblico), sono encomiabili per impegno e anche un po’ fuori dal tempo, ma i loro classici (compresi quelli che hanno sfornato nella loro carriera solista) fanno ancora sognare (per i motivi più vari) i «ragazzi» della nostra generazione (ma le zampate di Crosby e le schitarrate di Stills sono un must anche per i più giovani).
Una hippie di generazione successiva ma altrettanto compresa nel suo ruolo di cantautrice (e ribelle vagabonda che cantava nei bar malfamati) è Rickie Lee Jones, che suona sempre stasera al castello di Vigevano. Lei emerge nel 1979, quando la scena è dominata dalla disco e dalla new wave, e colpisce duro col suo colorito linguaggio cantautorale dalle eleganti aperture musicali e dai testi che parlano di perdenti, alcolizzati, antieroi (non a caso è stata a lungo fidanzata di Tom Waits).

Senza tradire le radici del primo disco (intitolato semplicemente Rickie Lee Jones, che fece incetta di Grammy) la cantante ha continuato a sperimentare nuove strade, passando recentemente per The Sermon On Exposition Boulevard, album provocatorio ispirato ispirato dalle parole di Gesù (è la versione musicale del libro di Lee vantelon The Word). Da pocoè uscito Balm In Gilead, «il mio album più importante - ha detto la Jones- perchè raccoglie materiale che ho scritto in 30 anni».

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