Europei 2012

Il ct tedesco fa lo spavaldo ma ha paura degli azzurri Soprattutto di uno: Pirlo

Cresce l'attesa per Germania-Italia di giovedì sera. Il ct Loew: "Il nostro gioco non cambierà". Rivincite sul passato? "No". Ma la stampa tedesca ha il dente avvelenato

Il ct tedesco fa lo spavaldo ma ha paura degli azzurri Soprattutto di uno: Pirlo

Cresce l'attesa per Italia-Germania, la semifinale in programma giovedi serà a Varsavia (l'altra, tra Spagna e Portogallo, si gioca domani sera). I giornali tedeschi sognano la rivincita per dimenticare gli schiaffi rimediati in Messico nel 1970, in Spagna nel 1982 e in casa, a Dortmund, nel 2006. Ma Joachim Loew, ct tedesco, non vuol pensare ai precedenti né alle vendette. Forse perché nei momenti che contano sono sempre stati gli azzurri ad avere la meglio sul campo. E i tedeschi questo lo sanno bene. "Nel calcio non esistono le rivincite - ha detto Loew - non sono possibili: non si può, ad esempio, rimettere a posto quello che è successo nel 2006, appartiene al passato. Sei anni fa c’erano alcuni nostri giocatori, ma adesso la situazione è differente, il passato non ha alcuna importanza per noi".

E se i mondiali del 2006 sono un ricordo lontano, figuriamoci quelli del 1970. "Per i nostri giovani - prosegue Loew - tutto questo non ha alcuna importanza, non conoscono quella partita perché fa parte della storia del calcio". Tornando ai nostri tempi le due nazionali si sono affrontate l'ultima volta l'anno scorso in amichevole: finì 1-1. "Allora - ricorda Loew - l’Italia aveva già una squadra nuova e giovane che cominciava a far vedere un altro calcio rispetto agli anni precedenti, rispetto al passato adesso gli italiani pensano in termini più offensivi".

Chi teme Loew? Pirlo

Per i tedeschi il nemico pubblico numero uno è Pirlo. Ma per lui niente marcatura a uomo. Parola di Loew. "Bisogna osservare - ha detto il tecnico tedesco - non soltanto nella partita contro l’Inghilterra, ma anche nelle altre, che Pirlo vive una sorta di rinascita. Nel 2012 si pensava che potesse essere un po' troppo vecchio per poter ancora dare molto alla squadra italiana, ma è un eccellente giocatore di calcio, un geniale stratega, uno che tocca molti palloni e che li sa distribuire pericolosamente".
Uno dei primi obiettivi tattici della Germania sarà, quindi, cercare di fermarlo. "Bisognerà provare ad impedirgli di giocare - ha detto - provare a disturbarlo. Fare una marcatura ad uomo su di lui sarebbe un’idiozia, perché in partita arretra molto. Ma conosciamo bene il suo tipo di gioco e proveremo ad interferire il più possibile".

Spavalderia: non cambiamo gioco

"Potrei cambiare una o due giocatori", ha detto il ct. Ma (giustamente) non rivela i dettagli. "Abbiamo giocatori molto ambiziosi e anche quelli che non giocano sempre possono portare un sacco di qualità alla squadra". Su una cosa però il ct tedesco ha voluta essere perentorio: "La nostra filosofia e il nostro gioco non cambierà". Staremo a vedere giovedì.

Di certo quella di Varsavia non sarà una passeggiata (per entrambe).

 

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